Nel 2010 non ci saranno perdite, ma la valutazione negativa per il 2035 ammonta a 174 miloni di euro

Non tutti sono però così ottimisti.
“E’ vero che le previsioni per il prossimo anno sono favorevoli -spiega Davide Corritore, consigliere comunale del Pd ed ex manager di Deutsche Bank- ma non possiamo dimenticare che tra il 2008 e il 2009 abbiamo dovuto sborsare 25 milioni di euro a causa delle lievitazioni dei tassi di interesse legati ai contratti”. E il futuro è tutt’altro che roseo.
“L’attuale mark to market ammonta a 174 milioni di euro. Ciò significa che, se chiudessimo i contratti con le attuali situazioni di mercato, il Comune ci rimetterebbe quasi 200 milioni. Senza contare che siamo legati a filo doppio alla longevità delle banche: se una di queste fallisse dovremmo fare i conti con perdite tutt’altro che trascurabili”.
Facile cantare vittoria, insomma, quando la recessione economica -la stessa che il Governo ritiene ormai superata- concede ossigeno alle casse comunali poiché i tassi di interesse si mantengono a livelli se non vantaggiosi, quantomeno non penalizzanti.
Paradossalmente Palazzo Marino per evitare il dissesto delle proprie casse minate dalle alchimie finanziarie dal passato deve fare il tifo per la crisi, poiché non appena il barometro dell’economia tornerà al bello i tassi inizieranno a risalire.
“Un eventuale rialzo dei tassi di interesse -conclude infatti Corridore- condizionerà le politiche di bilancio del Comune, in considerazione anche dell’elevata durata residua dei contratti”,.
Mancano ancora 25 anni, infatti, al verdetto finale. Solo allora si saprà realmente quanto il Comune ha perso giocando alla “roulette russa” della finanza e se nel bicchiere rimarrà almeno qualche goccia per consolarsi.
Giulia Cusumano