Condanna nel 90% dei casi: i dati del SVSeD del Policlinico guidato da Alessandra Kustermann
Notizie buone, e meno buone: il tema è quello della violenza sulle donne, e la notizia positiva è che 9 su 10 vittime, donne o minori, tra quelle assistite a seguito di violenza sessuale o domestica, a Milano ottiene giustizia e vede condannato il proprio aggressore. Ma la percentuale di donne che denuncia la violenza continua a restare bassa, anche se la tendenza sul piano nazionale è migliorata (resta ancora sotto il 10%) e a Milano il dato è più alto, merito del fatto che esiste una rete antiviolenza con un percorso di cui la denuncia è un atto fondamentale. Il quadro emerge ed è stato illustrato ieri dal direttore del pronto soccorso ostetrico e ginecologico del Policlinico Alessandra Kustermann, osservando i dati della ricerca di SVSeD (Soccorso Violenza Sessuale e Domestica) presentati ieri presso la Clinica Mangiagalli e relativi al 2015. La percentuale di archiviazione è bassa, 17 casi su 191 totali, e "soprattutto gli assolti in primo grado sono solo 4. Un dato molto importante" ha commentato Alessandra Kustermann, che ha ribadito come "se il lavoro con le donne viene fatto bene fin dall'inizio sono molto alte le probabilità che denuncino e ottengano giustizia". |
Seppure molto più rare, si è registrato anche un 4% di casi su persone di sesso maschile, prevalentemente concentrati tra i minori.
Tra gli aspetti affrontati nell'occasione di ieri c'è quella dell'impatto emotivo ed educativo sui figli delle vittime, tenendo conto che per le violenze domestiche oltre il 70% delle donne vittime ha un figlio minore. "Significa che i figli assistono alla violenza sulla madre e subiscono un danno per il futuro - ha proseguito Kustermann - i maschi propenderanno a pensare che l'amore paritario non esiste e useranno il lessico della sopraffazione. Le bimbe non saranno in grado, da adulte, di scegliere un compagno che stia al loro fianco ma immagineranno sempre un maschio che sta un passo avanti a loro".
Il numero dei casi di violenza sessuale e domestica registrato dal Centro SVSeD nel 2015 è rimasto sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente: le violenze sessuali sono state 387 (rispetto alle 378 del 2014), quelle domestiche 417 (420 nel 2014). Come si diceva in apertura, la buona notizia è che nel 2015 il 90% circa dei casi di denuncia ha portato ad una condanna dell'aggressore. Altra buona notizia è che nel 2015 è aumentato il numero di donne che si sono rivolte spontaneamente al servizio. Sono il 39% dei casi trattati, +14% rispetto al 2012: "Questo indica - aggiunge Kustermann - che da parte di chi subisce la violenza c'è ora più consapevolezza su cosa non rientra in un normale rapporto di coppia, e sul fatto che violenze, minacce e maltrattamenti configurano un vero e proprio reato".
E' inoltre notevolmente aumentato anche il numero di donne che hanno chiesto aiuto per episodi sporadici di percosse da parte del partner, che non rientrano strettamente nel reato di maltrattamento interfamigliare: 204 casi nel 2015, rispetto agli 80 del 2012. Nei casi di violenza sessuale gli aggressori sconosciuti sono l'11% (12% nel 2012), i conoscenti occasionali il 6%, entrambi i dati stabili rispetto al 2012; mentre le violenze di gruppo sono diminuite di molto, dalle 36 del 2012 alle 11 del 2015. L'86% degli accessi al servizio di SVSeD riguarda donne di Milano e Provincia, l'11% proviene da altre province lombarde, mentre il 3% viene da fuori Regione. La nazionalità delle vittime è in metà dei casi italiana, nell'altra metà straniera.
Sempre rispetto al 2012, però, i dati delle violenze sono in generale aumentati: le vittime di violenza domestica sono aumentate del 51% (da 277 del 2012 a 417 del 2015), mentre le vittime di violenza domestica con figli minori sono aumentate del 61% (da 179 a 297). In crescita anche il numero dei figli minori coinvolti negli episodi di violenza (da 313 a 445).
Anche se nella quasi totalità dei casi di denuncia si arriva a condannare l'aggressore, rimane però ancora difficile per le donne convincersi che usufruire dell'assistenza legale gratuita offerta da SVSDAD, può aiutarle a perseguire il responsabile, qualora abbiano scelto di uscire dalla violenza. Su 804 casi seguiti dall'SVSeD nel 2015, la metà ha accettato di ricevere una consulenza legale penalistica o civilistica e di queste solo la metà ha nominato suo difensore di fiducia uno degli avvocati di SVSDAD onlus. Per questo Alessandra Kustermann ha voluto ribadire il proprio appello alle donne: "Non abbiate timore di chiedere aiuto, perché una vita diversa è possibile".