Approvata la correzione di bilancio 2008 ma i mancati introiti dell’Ecopass e il rischio derivati sono in agguato

Solo qualche piccola modifica di assestamento che vedrà la redistribuzione delle voci per un importo complessivo di 20.144.000 euro e una variazione di 9.904.000 euro resa possibile in buona parte dal contributo del Ministero del’Interno e della Provincia.
La delibera comprende la revisione del piano delle opere pubbliche per il triennio 2008-2011 con l’introduzione di tre interventi; la bonifica dell’amianto e la ristrutturazione delle White di via Feltrinelli (13.607.000 di euro), la manutenzione straordinaria della strada di accesso alle Autostrade Nord con la posa di barriere fonoassorbenti
Un bilancio positivo, usando un gioco di parole, quello tracciato dal vice Sindaco. Entrate ed uscite marciano di pari passo.
E i 57 milioni di euro che mancheranno dalle casse del Comune per via dell’abolizione dell’ici sulla prima casa? Sembra che entro l’anno lo Stato rimborserà tutto: “In attesa di avere dati certi da Roma, non intendiamo procedere con una variazione di Bilancio”, ha dichiarato ancora De Corato. Un po’ come fare i conti senza l’oste, insomma.
Ma ci sono altre perplessità: una delle voci principali della previsione di entrate previste per il 2008 era costituita dall’ecopass: ben 24 milioni di euro, più di un terzo del totale. Ad oggi, però, il Comune ha raccolto circa 7 milioni di euro; difficile che entro l’anno riesca a raggiungere la quota ottimisticamente indicata all’avvio del ticket.
L’ultimo punto oscuro riguarda il capitolo derivati.
Secondo il Pd la crisi internazionale dei mercati finanziari starebbe intaccando fortemente la stabilità della banca tedesca Hypo Real Estate che controlla la Depfa Bank, con cui il Comune ha stipulato un contratto di derivati. Ma anche le altre tre banche coinvolte (Deutsche Bank, Jp Morgan e Ubs) correrebbero dei rischi non indifferenti. "Il Comune versa ogni anno -ha spiegato Davide Corridore, Consigliere comunale del Pd- le quote di ammortamento del bond, e alla scadenza la cifra dovrebbe essere restituita. Si tratta di un ammontare ad oggi di circa 100 milioni, 25 solo per Depfa. Ma se Depfa fallisse bisognerebbe chiudere i contratti alle condizioni di mercato attuali, pagando subito alle società fallite un importo negativo".
Per questo il Pd giovedì scorso ha depositato in procura un esposto che documenta la crescita del rischio di insolvenza delle banche.
“Occorre quantificare al più presto, per poter assumere iniziative a tutela del Comune, anche legali: impugnare i contratti prima che le banche falliscano, anche perché la situazione è peggiorata e siamo arrivati a una valorizzazione negativa di circa 370 milioni".
I conti torneranno pure, ma anche i rischi non accennano ad andarsene.
Giulia Cusumano