Il Consiglio di Stato accoglie la richiesta del Comitato la Goccia e sospende i lavori sul primo lotto
Neanche due mesi fa raccontavamo le ultime vicende relative all'area della "Goccia", quella zona di circa 42 ettari intorno ai gasometri della Bovisa, che la natura si è ripresa dopo la dismissione delle fabbriche che la occupavano e dopo anni di abbandono. A fine maggio il ministero dell'Ambiente aveva dato parere positivo sul ricorso presentato dal Comitato del Parco Goccia, che da anni conduce una battaglia in nome di un'alternativa al progetto esistente sull'area e contestando all'amministrazione di non aver eseguito un'adeguata analisi di rischio sui terreni inquinati: Palazzo Marino aveva sospeso i lavori, dichiarando tuttavia che sarebbero proseguiti regolarmente. Ora è arrivato il pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato, che con decisione n. 01625/2016 ha accolto l’istanza del Comitato e ha sospeso i lavori di bonifica sul primo lotto di Bovisa. |
Il neo assessore all'Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran fa sapere che l'amministrazione "prende atto della decisione del Consiglio di Stato di concedere la sospensiva chiesta dal Comitato La Goccia" e che "di conseguenza, i lavori di bonifica dell’area interessata dal ricorso, che erano quasi giunti al termine, verranno sospesi in attesa della sentenza di merito prevista per ottobre".
Già, perché questo non è ancora l'ultimo atto: il Consiglio di Stato ha chiesto la sospensione della bonifica ma non si è espresso in maniera definitiva. Il Comitato Goccia procede per la sua strada, quella che vorrebbe una reale progettazione partecipata per il futuro dell'area: "Non si tratta infatti di un’area qualsiasi" ribadiscono "ma di una delle principali valenze urbanistiche ancora libere e della più grande risorsa di verde urbano e di archeologia industriale di Milano e dell’area milanese, che dunque va conservata gelosamente e totalmente attivando un processo di progettazione partecipata e di condivisione a scala metropolitana".
In pratica, la richiesta è quella di ricreare un piano generale di bonifica partendo da un piano urbanistico che ad oggi risulta "assente per l’intero Ambito di Trasformazione Urbana, (almeno per quanto riguarda piani e progetti resi pubblici)". Dal canto suo, il Comune di Milano annuncia che effettuerà a breve l'analisi di rischio anche per dimostrare la buona fede e il buon operato dell'amministrazione, in attesa di incontrare il Comitato per la prima volta durante il mese di luglio. Con la speranza che sia l'occasione per aprire un vero dialogo e dare avvio a un processo di progettazione comune che restituisca finalmente l'area ai cittadini.
A.P.