Anche Milano aderisce al Manifesto dei sindaci per contrastare il gioco d'azzardo

Secondo un rapporto della Camera di commercio di fine 2011, due anni fa la Lombardia ospitava un'impresa su otto a livello nazionale nel settore del gioco, (...)
Questi sono solo alcuni numeri di un fenomeno difficile da gestire, anche perché in gran parte sfugge al controllo delle Amministrazioni comunali. A differenza delle sale gioco (dove devono prevalere gli intrattenimenti basati sull'abilità) la cui apertura viene autorizzata dal Comune, per le sale scommesse, proprio perché basate sul gioco d'azzardo e sulla vincita in denaro, l'autorizzazione viene invece data dalla questura, scavalcando di fatto chi amministra il territorio. La differenza tra i due tipi di esercizi in realtà non è così netta, perché anche le sale gioco, in proporzione alla loro dimensione, possono ospitare le videolottery, proprio come fanno i bar.
Il primo punto del Manifesto dei sindaci chiede quindi innanzitutto una nuova legislazione nazionale, fondata sulla riduzione dell'offerta e sul contenimento dell'accesso ai luoghi di gioco. Inoltre, ed è il punto fondamentale, la richiesta è che sia consentito il potere di ordinanza dei sindaci per definire l'orario di apertura delle sale scommesse, e che il loro parere sia vincolante quanto all'installazione dei giochi d'azzardo.
A Milano il Manifesto è stato presentato lo scorso venerdì, in una seduta delle Commissioni Sicurezza e Commercio in cui è intervenuta anche il sindaco di Corsico, tra i Comuni firmatari del testo. Nell'occasione il direttore del Settore Commercio del Comune di Milano, Alessandro Pollio, ha anticipato che è già allo studio una regolamentazione degli orari di questi esercizi con l'obiettivo, ha spiegato il consigliere Pd Davide Gentili, di uniformare gli orari delle sale scommesse a quelli delle sale gioco, portandoli tutti dalle dieci all'una di notte. Un primo passo, questo, per esercitare il controllo sugli esercizi, nonostante il rischio di ricorsi al Tar per l'autonomia di cui godono le sale scommesse rispetto ai regolamenti comunali.
Nel frattempo, ha sottolineato sempre il consigliere Gentili, “è doveroso puntare al massimo sulla legalità, esercitando almeno attraverso una serie di ispezioni a tappeto quel controllo su questi luoghi della città che ora viene negato dagli interessi dei gestori e dello Stato”.
C. U.