Residenti e associazioni presentano ricorso al Tar contro il progetto di valorizzazione del Giardino dei Giusti al Montestella
Quello per la valorizzazione del Giardino dei Giusti è un progetto che ha avuto vita difficile sin dagli albori: l'ultimo atto era stato, lo scorso 15 ottobre, una commissione consiliare dall'apparente inutilità in seguito all'approvazione, il giorno prima, di una delibera di Giunta che dava il via libera al progetto. Ma chi pensava che la questione fosse chiusa non ha tenuto in considerazione la pervicacia del gruppo di associazioni e cittadini che si oppone al progetto. |
Per i ricorrenti, la illegittimità del documento impugnato è "evidente ictu oculi e indiscutibile", per diversi motivi. Innanzitutto l'intervento "appare in insanabile contrasto con la destinazione a verde urbano impressa all’area dal vigente Piano dei Servizi del Pgt", poi "la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione a giorno funzionante di notte in un parco urbano rappresenta un elemento in totale contrasto con le funzioni ecologiche del verde", ancora la delibera "pur richiamando il parere negativo del Consiglio di zona si limita a prenderne atto, omettendo ogni e qualsiasi motivazione in ordine alla volontà di procedere egualmente", come invece prevede il Regolamento del Decentramento. Altri motivi, la procedura scelta "in totale spregio di ogni norma vigente e di ogni principio in materia di realizzazione di lavori pubblici nonché, più in generale, in materia di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione", l'assenza di "una progettazione articolata sui tre livelli" ovvero progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, come previsto dalla norma e si chiede come è possibile che siano stati definitivamente assentiti dei lavori, quando rimanevano e rimangono ancora numerosi punti da chiarire e da coordinare". Infine, si osserva "non è vero che il Comune non sopporterà onere alcuno per effetto della realizzazione dell’opera: è infatti previsto che allo scadere della concessione all’Associazione odierna controinteressata (10 anni) la proprietà dei manufatti passerà al Comune, con i conseguenti oneri di gestione e manutenzione a carico" e in questo si evidenzia "che manca (o è quanto meno incompleto) il quadro economico". Per i ricorrenti "se non verrà bloccata l’esecuzione dei lavori si produrrà un insanabile vulnus" e "non ci pare sussistano reali ed imprescindibili esigenze di interesse pubblico per accelerare i tempi di esecuzione dei lavori", mentre nel merito "sussistono seri dubbi" sul progetto, "specialmente per quanto concerne le fondazioni" per cui "se non verranno eseguite fondazioni a pali potrebbero sorgere oggettivi rischi per la stabilità dell’opera e per la stessa sicurezza delle persone che accederanno all’auditorium".
A fronte del ricorso, il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo così si esprime al riguardo: "Vorrei che il Giardino dei Giusti sia protetto da tutta la città. Il Tar farà il suo lavoro e noi rispetteremo come sempre le decisioni della magistratura, ma se quello che e' stato fatto si rivelasse corretto spero che a quel punto tutti si stringano attorno al Giardino dei Giusti. Non serve l'accanimento terapeutico".
E non manca di precisare che la posizione assunta dalla collega Anita Sonego, della Sinistra per Pisapia, accanto ai comitati della zona del Monte Stella contro il progetto del Giardino dei Giusti, e' personale e non rappresenta tutta la sua parte politica.
Ribadisce quanto già affermato in più occasioni invece il presidente di Gariwo Gabriele Nissim: "Questi cittadini non vogliono che il Monte Stella sia cambiato, ma noi non pensiamo al Giardino come a un arredo del Monte Stella ma come a un luogo di incontro e con una funzione educativa per i giovani. Soprattutto con quello che sta accadendo nel mondo oggi, fare una battaglia contro il Giardino dei Giusti come a un progetto inutile o inquinante del quartiere a me sembra sbagliato. Noi abbiamo seguito tutte le procedure, incontrato i comitati sei volte, abbiamo fatto una serie di modifiche recependo diverse istanze. Abbiamo presentato il progetto tre volte in giunta e avuto l'approvazione della struttura del Comune, che per un anno e mezzo ci ha fatto richieste tutte ottemperate. Non vedo come si possa dire che non e' stata seguita una procedura democratica. Il Tar farà le sue verifiche ma noi sul piano della legalità non abbiamo nessun timore.
Adesso la parola spetta al Tar.
A.P.