Ieri si è discusso in commissione del progetto di ampliamento al Montestella, ma la delibera di Giunta era già stata approvata il giorno prima
Una commissione Ambiente singolare, quella che si è svolta ieri a Palazzo Marino: convocata per esaminare il progetto di ampliamento del Giardino dei Giusti al Montestella insieme con i rappresentanti del Consiglio di zona 8, dei comitati cittadini, Legambiente, Italia Nostra e dell'Associazione per il Giardino dei Giusti, è stata di fatto un puro esercizio verbale, "due chiacchiere" come le ha definite il presidente della commissione Carlo Monguzzi del Pd, perché giusto il giorno prima la giunta, assente il sindaco Giuliano Pisapia, aveva approvato la realizzazione dell'intervento a cura e spese dell'associazione. Una commissione chiesta da tempo e a quanto pare rimandata fino a ieri, quando ormai le sorti della vicenda erano ormai concluse. |
L'iter è passato attraverso un primo parere negativo della Soprintendenza nel 2014 a cui è poi seguito un sopralluogo e, quest'anno, un incontro sulle modifiche suggerite dalla Soprintendenza. Il progetto è stato modificato e riportato in giunta a giugno, e a valle della seconda delibera c'e' stata una conferenza dei servizi, in cui è stato confutato il parere negativo, consultivo e non vincolante, del consiglio di zona".
Naturalmente c'è stato un confronto, caratterizzato da un vago senso di inutilità, vista la situazione, tra alcuni rappresentanti dell'associazione e gli oppositori. Giuliana Parabiago del comitato Qt8 ha dichiarato che "giardino è qualcosa fatto di alberi, non di muri, e i muri non hanno mai avvicinato le persone. Non si sta riqualificando, si sta cambiando il Giardino dei Giusti e la nostra battaglia non zonale ma per tutta la città", mentre il presidente della commissione Ambiente di zona 8 Enrico Fedrighini ha ribadito che "le osservazioni del consiglio di zona non hanno affatto trovato soluzione nella conferenza dei servizi e pare anzi che ci siano ancora modifiche in corso. Non si tratta di salvare qualche albero: è un progetto che non rispetta l'esistente, non su 1500 metri quadri ma su 8mila, che pone problemi di sicurezza e che si realizza con una procedura anomala. Non dobbiamo sempre adattarci al brutto e al degrado. Se è un luogo pubblico occorre una procedura di evidenza pubblica, quanto avvenuto è opaco, e il vero danno per Milano è che per la prima volta nel mondo un giardino dei giusti nasce con una grave vertenza aperta con il territorio".
Comitati e cittadini annunciano che la mobilitazione per la difesa del bene pubblico (Parco Monte Stella e Giardino dei Giusti) continuerà con diverse iniziative su vari fronti, e qualcuno ha addirittura chiesto una nuova commissione: ma la delibera era lì, sul tavolo dei consiglieri, numero 1802 del 13/10/2015.