Il fumo inquina più dello smog: i risultati della seconda fase del progetto “Scuola della salute”

Pochi di loro avrebbero immaginato che una sigaretta accesa produca concentrazioni di polveri sottili di oltre 400 microgrammi per metrocubo, che la quantità di carbonio organico in un’area aperta in cui si fuma superi di 40 volte la media rilevata a pochi metri di distanza e che il fumo passivo costituisca una delle maggiori fonti di “intossicazione” per i nostri polmoni. Molto più che lo smog da auto. Un insegnamento prezioso, quello impartito ai ragazzi, capace di funzionare come deterrente ad un comportamento altamente dannoso per sé e per gli altri. “Questo esperimento ci ha reso consapevoli dei rischi del fumo- ha spiegato una di loro- E’ un metodo più efficace rispetto al divieto, perché ci permette di decidere con le nostre teste cosa fa bene e cosa no alla nostra salute”.
Entusiasta della buona riuscita del progetto è Milly Moratti, intervenuta alla conferenza di presentazione dei risultati del laboratorio tenuta dai ragazzi stessi: “L’Associazione Chiamamilano è nata per dare accesso alle informazioni, anche sulla qualità dell’aria attraverso il monitoraggio costante delle nostre centraline. Ma oggi siamo noi a venire a lezione da voi ragazzi. Dovete educarci a correggere le nostre cattive abitudini e i comportamenti che mettono a rischio la nostra salute”. Nel corso della conferenza i ragazzi hanno raccontato anche di un piccolo progetto pensato da loro: un’applicazione per smartphone in grado di segnalare in tempo reale il grado di inquinamento all’interno di un parco pubblico: un metodo per scoraggiare i tabagisti e rendere tutti consapevoli di quanto sia difficile avere in una città come Milano aria veramente “pulita”. Un’idea senz’altro originale che, chissà, magari, nell’era della comunicazione digitale, potrà diventare un’utile strumento di informazione in tempo reale.
Per ulteriori informazioni sul progetto www.lascuoladellasalute.it