Il teatro in abbandono da 15 anni verrà restaurato con soldi pubblici

Negli ultimi mesi il Comune ha tentato altre due volte di far ripartire i lavori, ma prima il bando aperto lo scorso novembre è andato deserto, poi la manifestazione d'interesse indetta a febbraio si è conclusa con un nulla di fatto. Le richieste erano infatti impegnative in termini di programmazione artistica, con il limite minimo di duecento alzate di sipario all'anno, ma, soprattutto, sarebbero stati i nuovi concessionari a dover farsi carico dei costi di ristrutturazione (che nel progetto preparato per Longoni arrivavano a 20 milioni).
Così, dopo i tentativi falliti dei mesi scorsi, al Comune hanno deciso che era meglio fare da soli. 16 milioni per riportare il teatro alla sua funzionalità, completandolo di tutto tranne che degli arredi. Ci sarà anche un ristorante, perché chi lo gestisce necessita di avere entrate maggiori di quelle che può garantire solamente il teatro, ha spiegato l'Assessore ai lavori pubblici.
Quanto alle probabilità di successo dell'operazione, quando qualcuno ha domandato cosa fa pensare che questa sia la volta buona per il rilancio del Lirico, l'Assessore ha risposto: “proprio il fatto che ora i 16 milioni per i lavori li mettiamo noi, non è uno sconto da poco per chi verrà”. Dalla responsabile dei Lavori pubblici anche un'annotazione, rivolta a chi ha osservato che le emergenze ora sono altre: “Milano nelle difficoltà ha sempre affidato il proprio rilancio alla cultura. Anche in un momento di crisi, dunque, non ci si deve ripiegare nell'abbandono”. E i 16 milioni per i lavori arrivano proprio dal capitolo Cultura, dato che erano stati destinati per il rinnovamento dell'area Ex Ansaldo, dove comunque sono già finanziati i lavori per il Museo delle Culture e per le officine creative dell'Oca. Causa tagli di questi mesi, però, i soldi mancheranno ad altri teatri. Agli Arcimboldi, ad esempio, verrà azzerato a partire dalla stagione 2014-2015 il contributo di 500.000 euro di cui ora fruisce la Fondazione dei Pomeriggi musicali, che gestisce la programmazione del teatro. In compenso, però, l'assessore Del Corno ha annunciato che il bando che verrà aperto in autunno sarà per la gestione quadriennale del teatro, così da garantire la continuità della programmazione, ora difficile anche per la continua proroga anno dopo anno della stessa concessione.
Quanto al Teatro lirico, l'assessore alla cultura ha spiegato di immaginarlo soprattutto per la musica e la danza, arte questa che intercetta sempre nuovo pubblico e che permette la contaminazione anche di altre discipline. A settembre la presentazione del progetto preliminare per il recupero del teatro. Poi non resterà che aspettare, fiduciosi, che qualcuno si faccia avanti.
Claudio Urbano