Palazzo Marino si appresta ad attivare una propria rete per la misurazione delle polveri sottili

Senza dubbio è una buona notizia che il Comune inizi a misurare le concentrazioni di polveri sottili, segno che ormai il problema, dopo anni di colpevole sottovalutazione, è una delle priorità di Palazzo Marino.
Fin qui i motivi per cui la notizia è indubbiamente importante. Veniamo all’aspetto ghiotto.
La notizia infatti è forse meno buona per l’ARPA –l’Agenzia di protezione ambientale della Regione– che ha per missione statutaria la misurazione degli inquinanti e che fornisce tali dati al Comune.
Dall’ARPA, senza nascondere un certo fastidio, ci hanno fatto sapere di non sapere nulla dell’installazione di questi nuovi rilevatori di polveri sottili da parte del Comune di Milano: “Si tratta di un’iniziativa del Comune nella quale noi non siamo coinvolti e per la quale non è previsto alcun coordinamento tra ARPA –ci ha detto una fonte assai autorevole all’interno dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale– e Comune di Milano. Noi continueremo a fornire i dati attraverso la rete delle nostre centraline.”
A questo punto sorgono spontanee alcune domande. Perché Palazzo Marino ha deciso di non avvalersi della rete ARPA? Perché ha piazzato i due strumenti nel centro storico peraltro a duecento metri l’uno dall’altro? Perché tale decisione non è stata condivisa con l’ente regionale preposto che dovrebbe avere il know how adeguato per un’iniziativa del genere? Semplice spirito di autonomia o come sostiene qualcuno da gennaio, con l’entrata in vigore del ticket ci si prospetta una vera e propria guerra dei microgrammi tra Comune e Regione?
In ballo non c’è solo un provvedimento di limitazione del traffico ma il ruolo di decisore circa le politiche sulla mobilità che il Sindaco –almeno per quanto riguarda il territorio milanese– vuole sottrarre al Governatore.
Del resto la verifica dell’efficacia del ticket, e quindi dell’intera politica della mobilità delineata dal Sindaco, passa anzitutto dalla rilevazione dell’eventuale discesa dei valori degli inquinanti. E a Palazzo Marino sembrano essere convinti che gli strumenti di verifica è meglio averli in casa.
Beniamino Piantieri