Le scelte obbligate sul bilancio fanno salire la tensione tra Palazzo Marino e sindacati

La Giunta si è ritrovata proprio malgrado imbrigliata in una serie di vincoli dettati da tagli ai trasferimenti, incertezze sul destino dell'IMU e delle relative compensazioni -che non è detto debbano essere nuovamente riviste dati gli appelli molto più che pressanti venuti in questi giorni dal Commissario europeo Rehn-, riduzioni degli oneri di urbanizzazione, che nel corso dell'ultimo decennio sono state una delle principali fonti di entrata per il Comune e che la crisi del settore edilizio ha tratto crollare.
Ad esempio, il sindacato inquilini SICET ha criticato il mancato stanziamento comunale destinato all’apertura di un bando straordinario per il sostegno all’affitto in favore delle categorie disagiate.
L'assessore Benelli, pur ricordando che il Comune non solo continua a compartecipare al 40% al bando regionale per il "sostegno affitti" ma è riuscito a a stanziare anche un fondo straordinario per affrontare i tagli imposti dalla Regione, non ha potuto che ribadire che "non si può chiedere all’Amministrazione comunale di compensare sistematicamente i mancati stanziamenti di Governo e Regione".
Critiche anche dalla Camera del Lavoro e dallo Spi-CGIL, per lo scarso coinvolgimento nella discussione sulla riforma del welfare municipale. Solo due settimane fa il responsabile della Camera del lavoro era stato durissimo sull'aumento dell'addizionale Irpef e delle tariffe del trasporto pubblico, arrivando a parlare di "un vero e proprio problema politico".
La partita che si aprirà in Consiglio con la discussione del bilancio, si giocherà su un terreno assai accidentato, dati i margini ristrettissimi, con una maggioranza costretta, seppur con qualche correttivo, a pagare un prezzo politico salato per far quadrare i conti, trovandosi nel solito copione dove sui Comuni, vincolati dal patto di stabilità, vengono scaricati i tagli -o il restringimento dei criteri di accesso ai contributi- e il malcontento dei cittadini.