Spazi verdi e gestione collettiva: un incontro per scoprire cosa sono e come nascono i giardini condivisi, grazie a una recente delibera comunale

All’estero è una pratica già nota e diffusa, in Inghilterra si chiamano Community gardens e in Francia jardins partagés (naturalmente si tratta di una pratica d’importazione americana): sono sostanzialmente piccole aree verdi, solitamente di proprietà pubblica, che vengono concesse dalle amministrazioni in gestione ad associazioni di cittadini, con l’obiettivo fondamentale di impedire il degrado e, come effetto collaterale, di offrire l’opportunità di creare legami sociali tra gli abitanti di un quartiere.
Il Comune, è spiegato nella delibera “fornirà, quando possibile e opportuno, la pulizia dell’area e lo smaltimento delle masserizie, l’allacciamento alla rete idrica, i cui consumi sono a carico dell’Associazione”: un po’ come accade a Parigi col programma comunale “Charte Main Verte” basato su una convenzione che concede in uso alle associazioni per sei anni un terreno e per cui il comune provvede a portare l'acqua e il terriccio vegetale, mentre l'associazione è tenuta a garantire l'apertura del giardino per almeno due mezze giornate alla settimana e l'ospitalità di una iniziativa pubblica l'anno.
Per saperne di più, anche su come partecipare, c’è una bella occasione domenica prossima 14 ottobre: la Festa dei giardini condivisi, che si terrà dalle 10 alle 18 presso l’Acquario Civico in via Gadio 2, al parco Sempione. Si parlerà di community gardens, giardini condivisi, cura del verde dal basso. Ovviamente in declinazione milanese.
A.Pozzi