Torna a infiammarsi la questione delle case popolari ai Rom, anche se il Comune nega l’esistenza di corsie preferenziali

In ogni caso, alle accuse mosse al Comune sull’assegnazione di case popolari ai rom secondo criteri preferenziali, gli assessori alla Sicurezza Marco Granelli e alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino rispondono affermando che è tutto falso: “Non esiste alcuna corsia preferenziale né piano per assegnare case ai rom, garantiremo canali ordinari di accesso alle graduatorie per le abitazioni pubbliche. Senza alcun favoritismo”.
Insomma i rom dovranno mettersi in graduatoria come gli altri 20mila milanesi che aspettano una casa da anni, anche se l’ex vicesceriffo (ora consigliere comunale del Pdl) Riccardo De Corato non sembra convinto, ribattendo che “la verità è che le case ai rom verranno date con soldi pubblici, attraverso le convenzioni con il volontariato”.
Evidentemente è più semplice dibattere su un tema circoscritto come “case o non case ai rom” piuttosto che affrontare la questione nel suo complesso: per capire in che modo l’attuale giunta abbia intenzione di comportarsi a riguardo bisogna aspettare venerdì, quando verranno presentati “una serie di progetti per affrontare un tema che in questi anni è degenerato per precise responsabilità del centrodestra” afferma Majorino. “Tra questi progetti non sarà contemplata alcuna azione per assegnare abitazioni al di fuori delle regole vigenti. Sperimenteremo invece, anche sulla base dei risultati positivi raggiunti recentemente, l’inserimento in strutture d’emergenza e in luoghi del terzo settore”.
Nel frattempo, verrebbe anche da chiedersi che fine abbia fatto la “Consulta Rom”, che, annunciata esattamente un anno fa, avrebbe voluto essere il primo esempio di tavolo istituzionale cittadino con rappresentanti rom e sinti dei campi regolari e irregolari di Milano.
Per mettere in campo strategie efficaci a risolvere la questione – che non si può evidentemente affrontare né con i rimpatri forzati né garantendo lo status quo - non si può comunque prescindere dalla necessità di risorse finanziarie, che in questo momento sembrano purtroppo non essere disponibili.
A.Pozzi