Il consiglio comunale ha approvato la delibera che ratifica l'accordo di programma con 34 voti a favore e 4 contrari
L'ultimo atto è stata l'udienza pubblica dell'11 luglio scorso: due giorni dopo, durante la seduta di giovedì 13, il consiglio comunale ha approvato la delibera che ratifica l'accordo di programma per la riqualificazione degli ex scali ferroviari firmato dal sindaco Giuseppe Sala, dal governatore Roberto Maroni e dall'ad di Fs Renato Mazzoncini lo scorso 22 giugno. La ratifica arriva con grande giubilo di quasi tutti (il precedente accordo portato in aula dalla Giunta Pisapia era stato bocciato tra mille polemiche): a favore della delibera 34 consiglieri (Pd, Forza Italia, Milano Popolare, Insieme X Milano, Noi Milano), 4 i contrari (M5S e Basilio Rizzo). La lega Nord non ha partecipato al voto uscendo dall'aula, dove era presente anche il sindaco Giuseppe Sala, che ha ribadito come "il piano sia molto equilibrato perché, al di là del tema del verde che sta a cuore a tutti, ma questo accordo è pensato sulle necessità che Milano ha verificato nell'ultima fase: alloggi popolari, edilizia convenzionata, attenzione ai nuovi milanesi e in particolare ai giovani, coerenza con il sistema di mobilità"; e a chi accusa che "potevamo fare le cose con più calma" risponde "In certi momenti bisogna essere pressanti sui tempi. Parliamo di sette scali, però ce ne sono alcuni che partiranno prima degli altri, presumiamo Farini e Romana. Il nostro obiettivo è vedere alla fine di questo mandato qualcosa di realizzato e poi nel successivo mandato si vedrà invece molto". |
Esprime soddisfazione l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran, che con un video pubblicato oggi su Facebook riassume come cambierà la città grazie all'accordo: “E’ un momento storico per la città di Milano. Dopo decenni di discussioni finalmente possiamo avviare il grande piano di rigenerazione e ricucitura urbana che la città aspetta da molto tempo. Da qui al 2030 vedremo nascere nuovi quartieri verdi, sostenibili, dotati di servizi e alloggi adeguati, sottraendo al degrado oltre 1.250.000 mq di aree ed eliminando le cesure tra centro e periferia”.
L’Accordo, come già spiegato in passato, prevede di destinare almeno il 65% della superficie territoriale totale, pari a oltre 675mila m², ad aree verdi e spazi pubblici, oltre alla realizzazione di circa 200mila m² di connessioni ecologiche lungo i binari ferroviari. Tutti gli scali dovranno avere almeno il 50% delle aree a verde. Allo Scalo Farini nascerà il terzo più esteso della città e a San Cristoforo un’oasi naturalistica di 140mila m² (pari al 100% della superficie totale dello scalo). Per quanto riguarda la Circle Line, ammontano a 97 milioni di euro gli investimenti finalizzati alla costruzione delle stazioni - Tibaldi, Romana, Dergano (previo studio di fattibilità) e Stephenson – e all'adeguamento di quelle esistenti.
L’Accordo prevede un indice di edificabilità medio dello 0,65. Almeno il 30% (di cui 40% in locazione) del costruito sarà destinato ad housing sociale (23%, compresi circa 370 alloggi a canone sociale) ed edilizia convenzionata ordinaria (7%), mentre il 32% delle volumetrie complessive saranno destinate a funzioni non residenziali. La quota massima prevista per la realizzazione di edilizia residenziale libera è limitata al 38% dell’edificabile. L’Accordo delinea inoltre vocazioni funzionali per i singoli scali: oltre all’oasi naturalistica a San Cristoforo, si prevedono funzioni legate alla moda e al design a Porta Genova, un grande parco unitario a Farini, che potrà ospitare anche funzioni pubbliche, attività connesse al mondo universitario a Lambrate e Greco, attività di natura culturale e connesse al distretto dell’agricoltura innovativa a Porta Romana. Gli investimenti legati all’urbanizzazione delle aree ammontano a 214 milioni di euro: 133 milioni sono gli oneri di urbanizzazione stimati, 81 milioni gli extraoneri destinati alla realizzazione di opere di accessibilità e riconnessione delle aree. Gli operatori dovranno sviluppare concorsi aperti in due gradi per i masterplan di Farini, Romana e Genova, oltre che per i parchi, gli spazi pubblici e gli edifici pubblici più rilevanti su tutte le aree. Le procedure concorsuali per il masterplan dello scalo Farini saranno avviate nei primi sei mesi dall’approvazione dell’Accordo.
Non mancano le voci critiche, una su tutte quella di Basilio Rizzo che spiega: "Si lascia tutto nelle mani dei privati" ribadendo che "la forzatura su questa delibera espone al rischio incredibile di vedere messo in discussione da altre parti il provvedimento più importante di questa consigliatura".