Approdato alla Commissione Affari Costituzionali della Camera il progetto di legge di iniziativa popolare per superare la Bossi-Fini
Nel pomeriggio del 18 giugno 2019, presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, è iniziata finalmente la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare della campagna “Ero Straniero - L’umanità che fa bene”, depositata con le firme di 90mila persone in Parlamento il 27 ottobre 2017. Una proposta che intende superare i limiti della Bossi-Fini e governare i flussi migratori con lungimiranza e umanità, unendo la domanda di legalità e di sicurezza dei cittadini con la tutela dei diritti di chi arriva. L’attuale legislazione, infatti, non offre altro canale di ingresso legale se non quello della richiesta di protezione internazionale (peraltro sempre più difficile da ottenere a seguito delle ultime modifiche) che passa, inevitabilmente, dai viaggi della speranza, con il dramma delle persone che continuano a perdere la vita nella traversata o che rimangono, come è più volte accaduto e come sta accadendo ancora in queste ore, bloccate in mare per giorni in attesa di poter essere sbarcate in un porto sicuro. |
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Ero straniero - L’umanità che fa bene è promossa da: Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Radicali Italiani, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, insieme a Oxfam Italia, ActionAid Italia, Legambiente Onlus, ASCS - Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche Italiane, con il sostegno di numerosi sindaci e organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione. Il titolo della proposta di legge è “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”. Relatore in Commissione Affari Costituzionali è il deputato Riccardo Magi. Si compone di 8 articoli che prevedono: l’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari; la reintroduzione del sistema dello sponsor; la regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”; nuovi standard per riconoscere le qualifiche professionali; misure per l'inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo; il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati; l’uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale; maggiori garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini stranieri; l’effettiva partecipazione alla vita democratica col voto amministrativo e l’abolizione del reato di clandestinità.