A dieci giorni dall'inaugurazione di Expo ancora previsioni ottimistiche, ma il 60% delle stanza d'albergo è ancora disponibile
Nella tormentata vicenda di Expo, sul quale si alzerà il sipario tra poco più di una settimana, c’è una costante che, forse più dei ritardi, delle promesse mancate, degli episodi di malaffare e del deperimento in favore di un approccio da fiera commerciale di quell’idea nobile e oggi quanto mai urgente –Nutrire il pianeta– che dell’Esposizione avrebbe dovuto essere il principio animatore, misura la distanza sempre più abissale tra la realtà e le necessità del marketing dei grandi eventi. Si tratta del periodico annuncio di numeri che dovrebbero sostanziare le magnifiche sorti e progressive dell’imminente kermesse. |
Eppure, nonostante la zavorra della realtà tenga saldamente ancorata al terreno la gioiosa mongolfiera di Expo 2015, il bruciatore dei numeri continua a soffiare l’aria calda della speranza.
E’ di oggi l’ultima fiammata di entusiasmo autoindotto: secondo il “Rapporto giovani” – uno studio condotto su un campione di 1783 italiani tra i 19 e i 32 anni– presentato nel corso di un’iniziativa dedicata al rapporto tra Expo e sharing economy, non solo il 91% dei giovani italiani “sente propri I temi di Expo”, ma ben il 52% di loro ritiene probabile una visita all’esposizione.
Percentuali da tripudio che dovrebbero far cessare di colpo ogni preoccupazione sul break even dell’evento (fissato poco più di una settimana fa dallo stesso AD di Expo Spa in 24 milioni di visitatori).
Infatti, secondo i dati ISTAT la popolazione italiana tra i 19 e 32 anni –insolito cluster statistico– ammonta a 8.036.624 unità, cui vanno aggiunti in quella stessa fascia anagrafica gli stranieri regolarmente residenti sul territorio nazionale: 1.066.465 persone.
In totale oltre nove milioni di giovani, di cui la metà sarebbe intenzionata a vistare l’Esposizione di Rho-Pero.
Nel frattempo, però, i numeri reali delle prenotazioni alberghiere per i primi giorni di Expo raccontano una realtà assai meno rosea. Secondo le rilevazioni dei principali siti di prenotazione online indicano che per la prima settimana di maggio il 60% di sistemazioni prenotabili sono ancora disponibili mentre i prezzi da febbraio sono scesi mediamente del 10,5% con previsioni di ulteriori diminuzioni, dopo che all’inizio dell’anno si era registrata una vera e propria impennata.
Ettore Pareti