Un protocollo per l'efficenza energetica delle abitazioni milanesi

Di questi quarantamila edifici il 42% è anteriore al 1945 mentre quasi il 50% è stato costruito tra il 1946 e il 1972. Un patrimonio edilizio, vecchio, in alcuni casi antico, ma per il quale il capitolo riqualificazione energetica, inteso come efficienza volta a limitare le emissioni e risparmiare consumi aumentando le performance è centrale.
Infatti, gli edifici residenziali milanesi consumano oltre quindicimila gigawatt all'anno (di cui il 90% di energia termica) per un totale di emissioni di anidride carbonica di quasi tremila e settecento tonnellate annue.
“Con il protocollo Patti Chiari vogliamo favorire un mercato dell’efficienza energetica che sia trasparente e accessibile”, ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Maran. “Fin dall’inizio abbiamo portato avanti politiche di efficientamento per quel che riguarda gli edifici comunali e, proprio questa settimana, sono stati aperti nove nuovi Sportelli energia dove chiunque può rivolgersi per avere informazioni e consigli in materia, ma per migliorare davvero la qualità dell’aria è necessario che anche gli stabili privati facciano la loro parte. Da qui è nata questa idea di mettere attorno a un tavolo tutti i soggetti interessati per individuare insieme le forme e gli strumenti più efficaci allo sviluppo di un mercato efficiente dal punto di vista ambientale, energetico, economico e occupazionale”.
A Milano solo lo 0,5% delle abitazioni è in classe A+ e A, mentre il 92,5% è in classe D,E,F e G. In quest'ultima, che indica le abitazioni che consumano e inquinano maggiormente, ricade ben il 42% dell'intero patrimonio abitativo milanese. Segno evidente che, non solo per adeguarsi alle normative comunitarie, è ormai inderogabile una politica di interventi per ridurre consumi ed emissioni delle nostre case.
Ettore Pareti