Nel Rapporto redatto da Legambiente sulla sicurezza del patrimonio edilizio scolastico il capoluogo meneghino è soltanto al trentaduesimo posto
Tra le molte classifiche in cui Milano si accaparra ottimi posizionamenti, purtroppo non c'è (ancora) quella sulla sicurezza degli edifici scolastici. E' giusto di ieri una nota dell'amministrazione comunale riguardo una potenziale situazione critica al primo piano della scuola elementare di via Quadronno, tanto per citarne una, ma come abbiamo avuto modo di vedere spesso nel corso degli anni, sono ancora molte le scuole della città che necessiterebbero di una ristrutturazione consistente, o di interventi manutentivi straordinari. Troppo a lungo molti edifici sono stati trascurati, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. |
Nonostante la vetustà degli edifici, a oggi sono state eseguite indagini diagnostiche soltanto dei solai sul 21% degli edifici (rispetto al 15% della media nazionale), ma c'è una bella fetta del patrimonio edilizio scolastico, il 55%, che necessita ancora di manutenzione urgente. A questo dato viene associato anche quello relativo alle certificazioni: poco più del 50% ha quelle di collaudo statico, di agibilità e di idoneità statica, solo il 26% quella di prevenzione incendi, tutti dati che risultano sotto la media nazionale. Malgrado la Lombardia rientri in area a rischio sismico medio, solo nel 9% degli edifici sono state eseguite le verifiche di vulnerabilità sismica.
A fronte di ciò la Lombardia è una di quelle regioni che ha stanziato più fondi per la messa in sicurezza e manutenzione: basti pensare che in media per ciascun edificio sono stati stanziati 121.346 euro per la manutenzione straordinaria, una somma almeno tre volte superiore alla media nazionale.
Non meno preoccupante è il dato riguardante il rischio ambientale il 90% dei comuni lombardi ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto: nell'11% degli edifici sono stati certificati casi di presenza amianto e nell’1,5% casi sospetti, solo il 7% degli edifici hanno visto azioni di bonifica. Cremona, Lecco e Milano sono i più impegnati su questo fronte, soprattutto riguardo a coperture, pavimentazioni e tubature. Comuni impegnati anche sul fronte radon (30%), con il 2% di casi certificati e meno dell’1% in cui si sono svolte azioni di bonifica. Le situazioni di inquinamento outdoor riguardano il 9% degli edifici tra 1 e 5 km da una discarica e il 2% a meno di un km da industrie.
Solo il 6% degli edifici utilizza energie rinnovabili, prevalentemente solare fotovoltaico (73%), con una piccola percentuale che proviene da impianti geotermici o pompe di calore (5%). La produzione di energia da rinnovabili copre ben il 64% dei consumi degli edifici scolastici in cui sono presenti gli impianti (49% il dato nazionale). A Bergamo, Brescia e Sondrio le scuole hanno prevalentemente impianti utili per la produzione di acqua calda, mentre a Milano abbiamo 2 scuole servite da impianti geotermici.
Sul fronte dei servizi mancano incentivi da parte dei comuni per migliorare la mobilità per recarsi a scuola: solo il 9% delle scuole lombarde usufruisce di un servizio pedibus e il 8% può contare su piste ciclabili nell’area antistante; soltanto l’1,5% degli istituti rientra in zone a traffico limitato, il 15% in zone 30 e il 24% ha attraversamenti pedonali dedicati, che possano garantire una maggior sicurezza e qualità dello spostamento casa-scuola. “In una regione che quotidianamente affronta il problema dello smog – sottolinea Luca Petitto – questi dati rimarcano ancora una volta che il mezzo privilegiato per recarsi a scuola resta l’automobile. I Comuni dovrebbero fare di più per incentivare una mobilità più sostenibile garantendo che le aree adiacenti alle scuole siano più a misura di bambino”.
In Lombardia le amministrazioni investono molto in progetti educativi e in iniziative rivolte agli under 14, soprattutto Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. Nelle mense scolastiche, prevalentemente di Varese e Bergamo, si servono pasti bio e prodotti IGP e DOP, si privilegiano prodotti a Km 0, viene raccolto il cibo inutilizzato per destinarlo alle organizzazioni no profit e vengono creati bandi di appalto per il servizio mensa che richiedono la stagionalità degli alimenti. Infine, sul fronte tecnologico e dell'innovazione, la Lombardia si rivela tra le regioni più all'avanguardia: le scuole con reti wifi sono il 70% mentre meno di una su dieci presenta reti completamente cablate.