Aumentano i ciclisti milanesi, anche senza piste ciclabili, corsie preferenziali e nuove postazioni di bike sharing

“E’ il caso di rilevare come su questa apparentemente marginale assunzione, peraltro non supportata da alcuna specifica azione del Piano, si sia fondata in realtà almeno metà della manovra di riduzione delle emissioni inquinanti dalla quale a sua volta è dipesa la sostenibilità dell’intero PGT e dei famosi 500.000 nuovi abitanti che si intendeva voler riportare in città- si legge nel rapporto- Se si pensa che l’altra metà della manovra di riduzione delle emissioni è stata affidata alla realizzazione di una quantomeno ottimistica lista di nuove linee di forza del trasporto pubblico, ben si comprende la rilevanza di una tale assunzione”. Una critica decisa, cui si accosta l’ultima denuncia di Ciclobby, all’indomani del tragico incidente in via Solari in cui ha perso la vita un ciclista di appena dodici anni, sull’inattuato “piano per lo sviluppo e il potenziamento delle corsie riservate”. A bloccarlo, denuncia l’Associazione, fu Riccardo De Corato, subentrato nel 2009 all’assessore Croci come titolare ai trasporti e alla mobilità. Fermo alla “fase 1” anche il bike sharing, per mancanza di fondi, mentre la situazione delle piste ciclabili resta pessima; secondo un recente studio di Ciclobby solo una pista su due è da consigliare per chi si muove in bici (solo il 20% del totale risulta di buona qualità), le altre sarebbero pericolose o in cattive condizioni.
La Giunta Pisapia ha da poco redatto un calendario delle priorità per i prossimi 5 anni. Alcune piste verranno riqualificate o completate, tra cui l’asse Centrale-Repubblica-Venezia, la Cerchia dei Navigli (Cadorna-Cavour), Corelli (Milano-Idroscalo), Duomo-Porta Nuova, Gioia. Altri interventi dovrebbero riguardare i tratti Duomo-Monforte, Duomo-Sempione, Moscova, Lotto-Triennali, Marche-Lunigiana, QT8-Bonola, Fermi-Novate. Tutti progetti a medio termine, che non vedranno la luce prima di qualche anno, mentre per la seconda fase del bike sharing, diversamente dalle ottimistiche previsioni, toccherà aspettare la prossima primavera.
A fronte di tutti gli ostacoli sul cammino dei ciclisti milanesi, i risultati del censimento risultano sorprendenti: “Sono un’occasione in più per ribadire che la bicicletta non rappresenta un problema- sottolinea Ciclobby- ma può costituire uno degli ingredienti essenziali per la risoluzione dei problemi del traffico e dell’inquinamento in città”.
Giulia Cusumano