In via Barzoni si convive con l’amianto da anni, il progetto di riqualificazione c’è ma la macchina comunale è ferma
E alla fine hanno chiamato quello che con il “popolo” ci sa fare. I residenti delle casette di via Barzoni 11, dimenticati dal Comune, si sono appellati a Matteo Salvini, Consigliere comunale della Lega Nord, che come ogni eroe che si rispetti, si è precipitato sul “luogo del delitto” a dispensare rassicurazioni. Via Barzoni come Crescenzago: “villette” popolari degli anni ’50 imbottite di amianto, in attesa da anni di bonifica e ristrutturazione. Ce ne occupammo quasi un anno fa, e da allora quasi nulla è cambiato. | |
Quando? Non si sa. Non sanno nulla i residenti, non sanno nulla nemmeno gli uffici comunali. Così almeno dice il “consigliere verde”, intervenuto sul luogo –ci confida– “non come rappresentante della maggioranza, ma a titolo personale”, pronto a tutto per “velocizzare la macchina comunale che non funziona”.
Una macchina comunale innegabilmente gestita dalla maggioranza di cui lui stesso fa parte, e da cui sempre più spesso prende le distanze.
Sarà anche per questo che alcuni residenti di via Barzoni hanno deciso di chiamare proprio lui: per avere un contatto con qualcuno che, essendo a Milano il principale rappresentante del Carroccio dopo Umberto Bossi, può esercitare la sua influenza sull’operato dell’amministrazione,. Qualcuno pronto a farsi paladino del “popolo” a costo di andare contro il suo stesso schieramento.
Ma torniamo alle casette. Ci vive un centinaio di persone, tra cui molti anziani e diversi bambini. Gli edifici non sono interessati da lavori di ristrutturazione consistenti da parte del gestore pubblico ormai dal 1987. “In oltre 20 anni di gestione la Romeo non ha fatto nulla, ma non è che da quando c’è Aler (dallo scorso ottobre Aler ha preso in gestione l’intero patrimonio edilizio del Comune, ndr) le cose siano migliorate” denunciano i residenti.
Non si tratta solo di amianto sui tetti, che in alcune case, come si vede bene nel nostro video, riveste buona parte delle pareti del soffitto: ci sono infiltrazioni dei tubi, la pavimentazione è completamente sgangherata, con evidenti rischi per anziani e bambini, e le pareti esterne, fatte in polistirolo, sono piene di grossi fori.
Dal 2005 i residenti aspettano un intervento massiccio, ma quei 956.654 di euro stanziati per ristrutturarle, ci confermano dagli uffici del Demanio, sono stati utilizzati per interventi in altri quartieri. Quali non ci è stato specificato.
Il bando vinto l’estate scorsa dal Comune permette viceversa, con un esborso di appena 500 mila euro, di godere dei finanziamenti di Aler, Stato e Regione per un totale di 15 milioni di euro.
Si tratterebbe di demolire e ricostruire piuttosto che ristrutturare per ottenere il doppio degli alloggi.
Il problema è che molti residenti di abbandonare le proprie case non ci pensano nemmeno: oltre a ben 11 famiglie abusive, evidentemente contrarie perchè non avrebbero diritto legale al ricollocamento, ci sono quelli che in questi anni hanno sborsato migliaia di euro per rimettersi a posto casa a proprie spese, e ci sono gli anziani che temono di essere piazzati per il tempo necessario ai lavori lontani dal quartiere in cui vivono da 50 anni.
Per contro, ci sono diversi residenti favorevoli all’abbattimento e alla riedificazione, preoccupati che i 15 milioni stanziati vengano destinati ad altro qualora non si arrivi quanto prima ad un accordo.
Negli uffici di via Larga confidano in un accordo con i residenti, i quali, ci fanno sapere, verranno spostati poco per volta e solo nello stesso quartiere (non in zone più lontane della città come è successo per Feltrinelli). “Per convincere gli inquilini si sta facendo soprattutto leva sulla qualità degli stabili, sul fatto che così si può dare un tetto anche ad altre famiglie al momento in lista d'attesa –dicono al Demanio– sulla realizzazione di un muro e di nuovi alberi che separeranno le abitazioni dalla vicina tangenziale e sul tipo di riscaldamento innovativo che verrà installato”.
Per ora tutto è ancora in alto mare. Riuscirà il super eroe Salvini a risolvere l’annosa questione?
Giulia Cusumano e Antiniska Pozzi