I dati sulle “case dell’acqua” sparse in città: cosa e quanto prelevano i milanesi
Le bollicine vanno per la maggiore, ma in generale il volume dei prelievi è alto anche per l’acqua liscia. Lo dicono i dati delle Case dell’Acqua di MM, gestore dei servizio idrico della città: i 18 punti di distribuzione sparsi nei vari municipi, tra il 2013 e il 2017, hanno erogato 10,5 milioni di litri d’acqua (10.598.682), di cui 5,8 litri di acqua frizzante. Numeri utili non solo a fotografare le abitudini dei tanti cittadini che si riforniscono alle fonti pubbliche ma che danno anche un’idea di quanto le buone pratiche siano convenienti per tutti. Infatti, da quando esistono, le Case dell’Acqua hanno permesso di risparmiare 328 tonnellate di anidride carbonica e 268 di plastica (Pet) per un controvalore - considerando 30 centesimi il prezzo medio di una bottiglia da 1,5 litri - di circa 2,1 milioni di euro. |
Il consumo medio è aumentato in modo significativo (+50%) nella serie speciale Expo, che MM ha ricollocato dopo l’evento in luoghi ad alta densità abitativa e nelle vicinanze delle case popolari gestite dalla società in cui vivono 50.000 inquilini. Le 18 Case erogano acqua fresca, liscia o gassata, la stessa che sgorga dai rubinetti delle abitazioni, protetta da possibili “retro contaminazioni” da una particolare lampada UV battericida installata nell’erogatore. Si possono prelevare fino a sei litri a persona al giorno, inserendo nel lettore la Carta Regionale dei Servizi o la Carta nazionale dei Servizi, e ciascuno ha un piano d’appoggio per le bottiglie con una vaschetta raccogligocce collegata direttamente allo scarico, per evitare la formazione di ghiaccio durante l’inverno.