Il Comune chiede di non essere lasciato solo nell'assistenza ai richiedenti asilo

Si tratta ormai di un flusso continuo, alimentato dalla situazione incandescente in tutto il versante sud del Mediterraneo, che si gonfia a seconda delle condizioni climatiche e che si propaga in mille rivoli, arrivando fino sotto la Madonnina.
Innanzi a questo scenario il Comune di Milano rischia di essere abbandonato a se stesso e l'Assessore alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, ha lanciato l'allarme: “Senza nuove risorse e la partecipazione di altri enti e Comuni della Provincia e della Regione non saremo in grado di affrontare un secondo massiccio arrivo di richiedenti asilo provenienti anche dall’Egitto. Confidiamo quindi in una programmazione efficace e tempestiva da parte del Ministero dell’Interno, affinché sia possibile avviare percorsi di accoglienza certi e supportati da sufficienti contributi per uomini, donne, bambini e intere famiglie".
Il timore è che si verifichi quanto accaduto nel nel 2011 in piena crisi libica, quando dalla Libia giunsero in Lombardia circa 3.600 richiedenti asilo, ed oltre 350 nella sola Milano. Considerando gli effetti dell'escalation in Siria si potrebbero ampiamente superare i numeri di due anni orsono.
Un'emergenza che Palazzo Marino rischia di essere costretto ad affrontare con le sole proprie forze poiché lo Stato ha interrotto nel gennaio del 2012, senza previsioni di ulteriori interventi, il finanziamento per la prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Ad oggi sono 600 i minori seguiti nelle comunità di Milano, ma per questa assistenza non arriva alcun sostegno dal Governo.
Di fronte a quella che si profila essere un'emergenza umanitaria imminente il Comune chiede di non essere lasciato solo “Riteniamo che tutte le istituzioni debbano fare la propria parte -ha insistito l'Assessore Majorino- chiediamo al Governo a una maggiore chiarezza su questo fronte”.
Ettore Pareti