Rinasce il salone di via Dini, per anni casa del Crt, grazie all'associazione Pacta dei Teatri
Certo qualcuno ci sarà stato a vedere i numerosi spettacoli passatoi di lì nel corso degli anni. Il Salone di via Dini, la cui costruzione risale agli anni '60, è stato per oltre 30 anni sede del Crt, il Centro di ricerca per il teatro, una fondazione teatrale dall'impronta sperimentale a cui nel 1996 il Comune di Milano assegnò anche lo spazio del Teatro dell'Arte in Via Alemagna, una costola della Triennale, in virtù del fatto che per obbligo ministeriale, ogni stabile d'innovazione deve avere una sala con più di 200 posti a disposizione per le repliche degli spettacoli (il Salone di Via Dini arrivava a 90). Il Crt, giova ricordarlo, in oltre 35 anni di attività ha ospitato mostri sacri del teatro contemporaneo, da Tadeusz Kantor all'Odio Teatret di Eugenio Barba, e ancora i Motus, Grotowski e, per restare entro i confini italiani, Pippo Del Bono e Emma Dante. E tutto questo indubbiamente anche grazie al suo fondatore, il professor Sisto Dalla Palma, scomparso nel 2011. Una perdita che ha inciso sulle sorti del Crt, che già l'anno precedente aveva subito un brutto colpo con l'imposizione da parte del Comune della restituzione dello spazio di via Alemagna alla Triennale (nel 2011 scadeva la convenzione che regolava il finanziamento del Comune ai teatri stabili di innovazione, in concomitanza col rinnovamento della giunta a Palazzo Marino. Poi è arrivata la notizia di un dimezzamento dei fondi concessi dal Comune, che ha fatto il resto. |
La buona notizia di questi giorni è che il Salone di via Dini 7 tornerà a nuova vita: da ottobre sarà il primo Teatro Metropolitano di Milano. Il Sindaco Pisapia e l’assessore alla cultura Filippo Del Corno hanno inaugurato martedì 1° marzo la simbolica apertura del Cantiere Lavori per la ristrutturazione dello spazio, inutilizzato dal 2012. Al bando presentato dal Comune di Milano e Città Metropolitana per la riqualificazione della struttura ha partecipato una sola associazione, Pacta dei Teatri, la compagnia fondata da Maria Eugenia D’Aquino e Annig Raimondi, e saranno loro a riportare in vita lo storico spazio con un teatro di trecento posti e altrettanti metri quadri che dovrà essere agibile per la prossima stagione.
Nella sala grande spettacoli di prosa, musica, danza e incontri culturali, mentre nello spazio più piccolo, antistante, mostre e performance. A sinistra del palcoscenico infine, uffici e laboratori. I lavori costeranno circa 250mila euro e si dovrebbero concludere in tempo per inaugurare la prossima stagione teatrale 2016-2017, realizzata in collaborazione con altre realtà teatrali di Milano e della provincia, come 'ScenAperta Altomilanese Teatri'.
«La Città metropolitana continua a crescere e il primo Teatro Metropolitano che abbiamo presentato oggi ne è la conferma - ha commentato il sindaco Pisapia - perché ha come obiettivo quello di creare una vera sinergia tra le offerte culturali di Milano e quelle della sua provincia. Un nuovo teatro che rinasce grazie alla collaborazione tra tante realtà artistiche della Città metropolitana, per sostenere la formazione e l'espressione di giovani talenti e contribuire così alla crescita culturale di tutta l'area». Lo conferma Annig Raimondi, dichiarando che «Siamo ai confini della città dunque potenzieremo lo scambio con ScenAperta Altomilanese Teatri, da anni nostri partner, e con le compagnie del territorio, mentre con Cetec-Dentro/Fuori San Vittore, diretto da Donatella Massimilla, avvieremo dei laboratori e azioni d’intervento sociale. Con il quartiere poi daremo il via a “Cittadini in cerca d’autore”, un nuovo percorso che coinvolge la macro e la microstoria dei luoghi e delle persone». Oltre alle residenze per giovani autori e compagnie, tra le sezioni già avviate di Pacta, Teatro e Scienza (in collaborazione con il Politecnico e l’Osservatorio astronomico di Brera), il polo musica-architettura-arti visive e il progetto DonneTeatroDiritti che dopo sette anni diventerà un vero e proprio Festival.