Anche la scuola serale di via Rubattino rimane vittima dei tagli decisi dal Comune

E’ notizia fresca lo sgombero da parte delle forze dell’ordine del liceo Gandhi, occupato per protesta da 30 studenti che vedono andare in fumo la possibilità di un riscatto scolastico e campeggiano da giorni sui giornali le proteste di studenti e docenti della scuola di Piazza XXV Aprile, costretta a chiudere i battenti dopo anni di servizio. Queste due scuole non sono le uniche vittime dei tagli previsti per quest’anno dall’Assessorato alla Scuola.
Al “patibolo” viene mandata anche l’Ipia, Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato. L’ha reso noto l’Assessore Moioli con una lettera inviata il 6 agosto scorso agli studenti fino a giugno regolarmente iscritti all’Istituto di Via Rubattino.
“Si trovano dall’altra parte della città – lamenta Vittorio Colavicchio, uno dei docenti dell’Ipia di via Rubattino – Come faranno i nostri studenti, che lavorano, a raggiungere le sedi per l’orario di inizio delle lezioni alle 17,30?”
L’istituto Giorgi, tra l’altro, non è un istituto professionale, ma un istituto tecnico: invece di rilasciare dopo i primi 3 anni un diploma di qualifica di impiantista elettrico/elettronico, ne rilascia uno dopo 5 anni e previo esame di Stato. Un percorso molto più tortuoso per chi ha bisogno di una specializzazione per lavorare.
La chiusura dell’Ipia non è stata un fulmine a ciel sereno.
La voce di un ridimensionamento di questa e delle altre scuole serali era cominciata a circolare nel maggio del 2008, tant’è che il Consiglio di Zona 3 aveva approvato all’unanimità una mozione a favore della tutela di tutti gli istituti.
La voce si è fatta più fitta lo scorso giugno: docenti e studenti avevano preso carta e penna e si erano rivolti all’Assessore Moioli.
I primi inviando una serie di considerazioni sull’efficacia provata dei corsi e proposte per un’eventuale ricollocazione della scuola nell’ambito delle istituzioni locali, in modo da poter godere dei relativi finanziamenti.
I secondi lanciando un appello convinto per “difendere la (loro) occasione di crescita”.
Nell’attesa di una risposta (mai arrivata) dall’Assessorato - le iscrizoni erano comunque partite.
“A giugno ho effettuato regolarmente l'iscrizione all'istituto IPIA di via Rubattino e il 17 agosto mi è stata recapitata presso la portineria la raccomandata, che ho potuto leggere solamente al mio ritorno dalle vacanze il 30 di agosto in cui mi dicevano di rivolgermi al Marelli o al Giorgi – spiega Antonio Rendina, studente dell’Ipia”.
Ai docenti la decisione è stata ufficializzata il 2 settembre, alla prima riunione collegiale in via Rubattino, con la rassicurazione che ognuno sarebbe stato ricollocato in altre scuole. Dove non è dato al momento saperlo.
L’Assessore non ha avuto tempo di fornire chiarimenti neppure a noi: un’agenda già a settembre troppo ricca di impegni, evidentemente, per rispondere anche soltanto a una semplice domanda: che ne sarà degli studenti a cui, dopo averla offerta, viene ora tolta un’opportunità di crescita culturale, professionale e personale?
Giulia Cusumano