Futurismo, tanto Giappone, grandi fotografi: e poi Mirò, Basquiat, Escher...
La prima mostra ad aprire, il 3 febbraio a palazzo Reale, sarà "Il simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra": 150 prestiti per "raccontare l'aspirazione del Simbolismo a essere un linguaggio universale". Poi sarà il turno di Umberto Boccioni, 250 opere per celebrare il centenario della morte, quindi Arnaldo Pomodoro con un omaggio per i suoi "90 anni di scultura", e ancora "Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco", a Palazzo Reale da ottobre, ideale prosecuzione dell'esposizione natalizia a Palazzo Marino che tanto successo ha avuto. E' stato presentato stamani dal sindaco Giuliano Pisapia e dall'assessore alla Cultura Filippo Del Corno il programma delle mostre che saranno allestite dal Comune nelle sue sedi espositive: 36 eventi che avranno tra i principali protagonisti Joan Mirò, Jean Michel Basquiat, Emilio Sgrò, Escher, Giovanni Gastel, Herb Ritts, William Klein. E si sono fatti anche alcuni nomi per il 2017, anno in cui vedranno alluce progettio espositivi su Caravaggio, Dalì, Dürer e Toulouse-Lautrec. |
Cosa vedremo quindi a Milano nel 2016? A Palazzo Reale, nel centenario della sua scomparsa, avvenuta nel 1916, Milano dedica una mostra all’opera di Umberto Boccioni, con una produzione inedita frutto della collaborazione tra Palazzo Reale, Castello Sforzesco e Museo del Novecento, costruita intorno alla scoperta di nuovi documenti che testimoniano l’originalità del processo creativo dell’artista. Poi, in autunno, il progetto espositivo dedicato a Rubens proseguirà idealmente, nelle sale di Palazzo Reale, la mostra di Palazzo Marino (‘L’Adorazione dei Pastori’). Tra le novità per Palazzo Reale c'è quella del sito, completamente rinnovato nella grafica e nei contenuti: www.palazzorealemilano.it è online da questa mattina.
Al MUDEC Museo delle Culture, vedremo Joan Mirò, attraversato dalla corrente primitivista nella costruzione della sua personale ‘avanguardia’, e Jean-Michel Basquiat, che ha saputo creare un ponte tra la cultura africana e l’arte occidentale: a loro saranno dedictae due ampie retrospettive; mentre l’approfondimento in dialogo con la collezione permanente del Mudec – in particolare con quella amazzonica – avverrà in primavera grazie alla mostra ‘Italiani sull’Oceano’, che racconterà delle reciproche influenze italiane/brasiliane nella storia di artisti, indigeni e non, nel Brasile della metà del ‘900.
A Palazzo della Ragione ammireremo Herb Ritts, William Klein, Giovanni Gastel, James Nachtwey: quattro modi diversi di raccontare la moda, lo star system, i drammi e le commedie di una società attraverso il filtro selettivo dello sguardo di un artista posto dietro a un obiettivo fotografico. Palazzo della Ragione ospita tutte le quattro rassegne, confermando la propria identità di spazio permanentemente dedicato all’arte della fotografia.
Poi, per la prima volta in uno spazio pubblico italiano, una mostra al PAC Padiglione d'arte contemporanea mapperà la storia dell’arte cubana con un orizzonte che scavalca i diversi linguaggi espressivi e i confini dell’isola allo stesso tempo, con una produzione inedita che porta fino alla contemporaneità.
Il Castello Sforzesco proseguirà invece il lavoro di approfondimento sulla Pietà Rondanini, opera ‘ultima’ e straordinaria che viene posta a confronto con le immagini scattate dal fotografo Mario Cresci nel suo personale percorso di avvicinamento al genio di Michelangelo.
I nuovi spazi espositivi del Museo del Novecento accoglieranno in autunno ‘Il racconto dell’arte negli anni del Boom’, un percorso inedito dedicato alla rappresentazione del mondo dell’arte nel decennio a cavallo degli anni ’60, attraverso i canali di comunicazione di massa che proprio nel Novecento presero il sopravvento su tutti i ‘vecchi’ media.
I preziosi depositi della Galleria d’Arte Moderna vengono alla luce - e dialogano con la collezione permanente al primo piano della Villa Reale - in ‘Sottosopra’, la mostra che documenterà la storia della scultura milanese dal 1815 al 1915, un secolo durante il quale Milano si attestò capitale della produzione scultorea nazionale grazie alla presenza di maestri di fama internazionale.
Bruno Munari torna a Milano con una nuova grande mostra dal titolo ‘Vietato non toccare’, dedicata in particolare ai bambini più piccoli, che vuole offrire alla città un momento privilegiato di azione e riflessione sul potenziale creativo dei bambini proponendo, per ben 8 mesi all'interno della Rotonda di via Besana, uno spazio e un palinsesto culturale di appuntamenti pensati proprio per loro.
Le collezioni civiche sono il fulcro dei progetti di approfondimento anche al Museo Studio Messina, che in febbraio ospita un confronto tra le opere di Francesco Messina e le immagini di Luca Carrà. Linguaggi differenti per riflettere sui diversi percorsi creativi di un’opera d’arte.
Mapping, ologrammi, realtà aumentata, modelli, diorami, video, collezioni di rocce, foto e stampe d’epoca: strumenti nuovi e antichi per raccontare il mondo dei ‘Vulcani’. A Palazzo Dugnani, sotto gli affreschi del Tiepolo, una mostra racconta al tempo stesso le ragioni scientifiche e il fascino che i vulcani hanno sempre esercitato sull’uomo.
Palazzo Morando prosegue l’affascinante racconto della complessa storia della nostra città con ‘La rinascita di Milano. 1943-1953’, la mostra fotografica che affronta il periodo cruciale della ricostruzione dopo la Seconda Guerra mondiale: un decennio che ha segnato in modo indelebile la storia e il profilo della città.
Infine, lo staff del Museo allestisce nell’autunno 2016, presso la Cripta di San Maurizio, un percorso di scoperta e approfondimento della cultura egizia, dalla preistoria al periodo copto, partendo dalla ricca collezione egizia milanese.