Aumenta il numero dei Ricicloni, i dati dall’Ecoforum Rifiuti di Legambiente
"Il sistema di gestione dei rifiuti in Lombardia funziona e lo dicono i numeri: negli ultimi 10 anni abbiamo iniziato a ridurre la produzione di rifiuti urbani. Si tratta di un processo avviato su cui dobbiamo continuare a lavorare" lo ha detto l'assessore all'Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, intervenendo a Palazzo Reale di Milano alla seconda edizione di 'Ecoforum. L'economia circolare dei rifiuti', organizzata da Legambiente. La produzione pro capite in Lombardia, calcolando tutte le tipologie di rifiuti (urbani e speciali), ammonta a 3,5 tonnellate pro capite. |
"Credo sia più sicuro per l'ambiente e per la salute dei cittadini che la frazione decadente, quella che non può essere recuperata in alcun modo, invece di andare in discarica vada trattata in maniera sicura attraverso i termovalorizzatori che producono energia e calore attraverso il teleriscaldamento - ha concluso Cattaneo -. In Lombardia alla termovalorizzazione è destinato soltanto il 10% del totale dei rifiuti urbani e speciali, ovvero soltanto ciò che non potrebbe essere recuperato diversamente”.
Ma quanto e quali sono gli enti locali che quest’anno possono fregiarsi del titolo di Comuni Rifiuti Free? Quest’anno 299, quarantuno in più dell’anno scorso: per ottenere il riconoscimento, i comuni devono dimostrare di essere capaci di superare il 65% di raccolta differenziata e di ridurre sotto i 75 kg per abitante il residuo secco indifferenziato, tutto ciò che non può essere al momento riciclato.
I dati arrivano dal dossier “Comuni Ricicloni 2018” (potete scaricarlo qui) di Legambiente Lombardia, giunto alla XXV edizione e realizzato in collaborazione con l'Osservatorio Rifiuti Sovraregionale di Arpa Lombardia, presentato appunto in occasione di Ecoforum Rifiuti dedicata in particolare all’economia circolare.
Oltre a presentare i dati, a Palazzo Reale sono state premiate anche le migliori pratiche ambientali.
In Lombardia la raccolta differenziata è pari al 69,7%, un buon risultato. Ma le differenze all’interno del territorio sono rilevanti. Ne è una dimostrazione la concentrazione di Comuni Rifiuti Free in metà delle province lombarde: sono infatti 59 nel mantovano, 49 sia in provincia di Bergamo sia di Brescia, 47 a Cremona, 36 nella Città Metropolitana Milanese, 35 nel varesotto, 16 in Monza Brianza. In fondo alla classifica le province di Como e Lodi con 3 Comuni Rifiuti Free a testa e Lecco, Pavia e Sondrio con 1 solo. I Comuni Rifiuti Free sono anche il termometro della quantità di raccolta differenziata effettuata nelle province lombarde: si passa così dall'86,6% di Mantova al 55,2% della provincia di Sondrio e al 50,2% di quella di Pavia. Venti sono invece i Comuni che sono diventati Finalmente Ricicloni grazie all’aumento di oltre il 15% la percentuale di differenziata rispetto all’anno scorso, superando così il 65%.
«In questi venticinque anni fotografati dal nostro dossier Comuni Ricicloni la Lombardia è passata dall’emergenza rifiuti alle eccellenze di raccolta di alcune province» ha detto Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia «Bisogna ringraziare non solo le amministrazioni comunali che hanno creduto e credono nella sostenibilità ambientale ma anche i cittadini che hanno capito e permesso questo risultato. Ora deve iniziare una nuova fase: accanto alla riduzione della produzione dei rifiuti serve mettere in campo le migliori innovazioni industriali per trasformare davvero i rifiuti in risorsa. E’ urgente imprimere una svolta al sistema di recupero e riciclaggio dei materiali, per non vedere annullati anni di modelli virtuosi di raccolte differenziate, ed entrare a pieno titolo nell'era dell'Economia Circolare».
Anche nei capoluoghi di provincia emergono miglioramenti, nonostante la maggior complessità della gestione. Quasi tutti raggiungono il 65% di raccolta differenziata e il trend è comunque in positivo anche per chi resta al di sotto, come per Pavia che arriva al 64,4%. Milano è in costante crescita, e raggiunge il 57% rispetto al 52,4% dell’anno scorso, in linea con le migliori metropoli europee.
Ma gli obiettivi sono ancora molti: è necessario lavorare su processi sempre più in grado di garantire l’uso efficiente delle risorse e il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti, con evidenti vantaggi ambientali ed economici. Fondamentale appare ridurre in maniera significativa l’impiego di materie prime, i trasporti e le emissioni di CO2 e i rischi legati alla dispersione di prodotti inquinanti nell’ambiente.
All’Ecoforum Rifiuti Lombardia hanno partecipato istituzioni, aziende, mondo dell’economia e della ricerca. Al centro dell'attenzione gli imballaggi e la plastica, considerate le difficoltà del settore del riciclaggio soprattutto di frazioni eterogenee, destinate fino a qualche tempo fa ad essere smaltite o recuperate all'estero. Un’attenzione che si ritrova nel pacchetto per l'Economia Circolare approvato in via definitiva dal Parlamento Europeo, che prevede il traguardo del 65% di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani al 2035, con target intermedi del 55% al 2025 e 60% al 2030. Per gli imballaggi i target previsti sono del 65% nel 2025 e del 70% nel 2030, con due obiettivi specifici per il riciclo degli imballaggi in plastica che dovrà essere almeno pari al 50% nel 2025 e al 55% nel 2030.
«Per raggiungere l'obiettivo di riciclare almeno il 50% di plastica entro il 2025 occorre davvero togliere i freni e gli ostacoli che rallentano la corsa verso l'economia circolare, sia quelli tecnologici sia quelli normativi» ha detto Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente Onlus. «Per chiudere il ciclo dell’economia circolare è necessario mettere mano all’impiantistica a favore del riciclo e ai decreti che possono dare una svolta verso l'end of waste, la semplificazione delle procedure e il riutilizzo delle materie prime seconde. Ed è allo stesso tempo fondamentale dare attuazione alle normative già esistenti, a partire dall’obbligo di acquisti verdi per le pubbliche amministrazioni, troppo spesso non praticato ma che può rappresentare una spinta decisiva all’economia circolare. Il riciclo e il riuso delle plastiche è una grande sfida da vincere: non è più possibile assistere alla distorsione del sistema per cui vengono avviate al recupero solo le plastiche economicamente vantaggiose e si lascino tutte le altre pericolosamente stoccate nei capannoni».