Il rapporto Unicef fotografa i 208mila bambini e ragazzi che vivono in città
I numeri, si sa, bisogna saperli leggere e interpretare, ma certo sono uno strumento prezioso di comprensione, ancora più quando si riferiscono a dei segmenti difficilmente indagabili perché meno esposti. Ieri è stato presentato a Milano il primo Rapporto Unicef su Infanzia e Adolescenza, un lavoro accurato che ha preso in considerazione tanti aspetti dell'universo under 18 cittadino, da quello strettamente demografico a quelli relativi all'istruzione, alla salute e al disagio. |
Ma com'è questa Milano under 18? Innanzitutto è una città che cresce poco, e questo è noto: le nascite sono in calo da anni (dalle 12.258 del 2003 alle 11.643 del 2014); sul totale della nascite dell'ultimo anno, 3163 sono da entrambi i genitori stranieri e 1334 da almeno un genitore straniero. Curiosità, la zona più prolifica della città è per distacco la 9 con 1762 nascite.
Le famiglie milanesi, nelle varie declinazioni (coppie con figli, coppie senza figli, monogenitoriali e monocomponente) sono in totale 721.443 nel 2014, il 12% in meno rispetto al 2012. La tipologia più numerosa, e anche questa non è una novità, è la monocomponente, che supera il 50 % del totale, mentre le coppie con figli sono calate negli ultimi 10 anni del 16%. Riflesso forse non solo della crisi economica ma anche di un cambio generale degli stili di vita. Al contrario aumentano i nuclei monogenitoriali (+27%), che sono al 75% italiani.
In generale, su 1.350.680 di popolazione residente, 208.079 sono under 18, e di questi 51.989 sono stranieri, ovvero il 25%.
Interessanti anche i dati sugli asili nido, che hanno visto negli ultimi 10 anni aumentare le richieste e per fortuna anche il numero dei posti disponibili, passati dai 6.701 del 2003 ai 9.954 del 2014.
Sono 32.550 invece gli alunni della scuola dell'infanzia, di cui gli stranieri sono circa il 20% concentrati al 70% nelle zone 2,4,7,8 e 9.
Importanti anche i numeri riferiti alla dispersione scolastica, per combattere la quale l'amministrazione ha recentemente avviato diversi progetti: dal 2012 al 2014 le interruzioni nella scuola primaria sono passate da 361 a 330, e quelle della scuola media si son ridotte da 410 a 393.
Il rapporto prosegue con tantissimi numeri e documenti: si parla di adozioni, di vaccinazioni, di vittime di incidenti stradali e di minori che commettono reati, dati raccolti da più uffici, dalla Asl all’anagrafe, dalla Procura, al Provveditorato. «L’obiettivo è farne un osservatorio permanente, sarà uno strumento prezioso per capire i bisogni e avviare progetti e interventi per bambini e adolescenti», ha spiegato Fiammetta Casali, presidente di Unicef Milano.
Un pensiero che ha dato lo spunto al Garante nazionale dell’Infanzia, Vincenzo Spadafora, per parlare ieri di «modello Milano»: «Sarebbe necessario in tutte le città un osservatorio come questo, dovrebbero realizzarlo le istituzioni. E le buone pratiche di Milano sul welfare vanno esportate, dal lavoro sugli asili nido all’accoglienza ai migranti e lo sottolineo dopo aver visitato l’hub realizzato con Terre Des Hommes alla stazione Centrale».
Ancora qualche dato.
La copertura vaccinale è passata dal 97% del 2008 per quanto riguarda l'esavalente al 95% del 2012, e dal 94% del 2008 per quanto riguarda il morbillo al 91% del 2012.
Positivi invece i dati sulle vittime di incidenti stradali che passano dai 2636 del 2011 ai 1740 del 2014. Nel capitolo sul disagio ci sono i numeri dei reati commessi dagli under 18, soprattutto furti e rapine, con le segnalazioni delle forze dell’ordine passate in un anno da 354 a 633.
Dati anche sui migranti, età media quindici anni, quasi tutti maschi: quelli presi in carico dal Comune nel 2014 sono stati 433.
«Ma tanti dati non sono disponibili" — dice Fiammetta Casali — "Siamo soltanto all’inizio. Adesso stiamo raccogliendo quelli sulla povertà infantile per il prossimo rapporto. L’impegno è ripetere questa fotografia ogni anno».
A.Pozzi