
L’hanno chiamata "Global Alliance for EcoMobility", e il suo scopo principale sarà fare pressione sulla classe politica in nome di un trasporto sostenibile: un impegno preso da più di 30 multinazionali, aziende e associazioni degli utenti, governi locali ed agenzie delle Nazioni Unite. Dati alla mano, nell'Unione Europea il 50% dei percorsi in auto è inferiore ai 5 km, e se solo il 30% di quelli al di sotto dei 6 km fosse sostituito dalla bici, ci sarebbe una diminuzione del 4% delle emissioni di CO2.
Sembra quasi scontato dirlo, ma l'Unione Europea ha preso nel 2007 l'impegno di ridurre le emissioni di almeno il 20% entro il 2020 (rispetto ai livelli del 1990), e in qualche modo bisognerà raggiungere il risultato. E’ evidente che l’introduzione di nuove tecnologie per la costruzione di auto meno inquinanti non è sufficiente, anche se il governo tedesco che protegge i produttori nazionali di automobili è restio ad ammetterlo.
E Milano? In termini di mobilità ciclistica ha poco a che spartire con l’Europa: con soli 67 chilometri di piste ciclabili poco integrate fra loro e con scarse condizioni di sicurezza, il capoluogo lombardo detiene il record degli incidenti mortali per chi usa la bicicletta (20 negli ultimi due anni).
Chissà cosa ne pensano i nostri assessori: dopo aver ‘perso’ l’auto blu, una bella bicicletta potrebbe toccare anche a loro.