Due giorni per discutere e riflettere sull’aumento delle materie prime alimentari nei paesi in via di sviluppo

Da circa un anno ci informano sulle prime pagine che il nostro potere d’acquisto è diminuito, che fatichiamo ad arrivare a fine mese, che la spesa al supermercato è diventata un fardello per centinaia di migliaia di famiglie italiane. Da circa un anno, fuori dalle nostre mura domestiche, si consuma un drastico deterioramento delle condizioni di vita di molti popoli. Sono quelli che vivono in paesi come Camerun, Egitto, Burkina Faso, Zimbawe o Kenya, dove a causa dell’aumento del 40% dei prezzi degli alimentari sono scoppiate sommosse e guerre civili. Gli stati “poveri” insomma, quelli in cui la gente spende almeno i due terzi del proprio reddito per alimentarsi. E due terzi sono anche gli abitanti del pianeta per cui una variazione del prezzo dei cereali implica una condanna alla fame o alla malnutrizione.
La crisi dell’ultimo anno ha fatto salire a quasi un miliardo la stima delle persone che soffrono la fame e secondo la Banca Mondiale l’impennata di prezzi non si arresterà prima del 2015. La situazione sembra dunque tristemente destinata ad aggravarsi ulteriormente.
“Cibo globale, fame locale” è il titolo dell’iniziativa promossa da Acra (Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina) che verrà presentata presso il negozio civico Chiamamilano sabato 18 e domenica 19 ottobre.
Due giornate che si pongono come obiettivo quello di aprire una riflessione sulla paradossale situazione di un pianeta in cui Occidente ed Oriente affrontano troppo spesso la questione della fame secondo un approccio diametralmente opposto; gli uni secondo le logiche del profitto, gli altri secondo quelle della sopravvivenza.
Quattro gli appuntamenti in programma.
Sabato alle 18 verrà presentato il “Microjardin, gli orti senza terra”, un progetto promosso a Dakar per la realizzazione di piccoli orti costruiti all’interno di casette di legno in cui è possibile coltivare senza bisogno dei campi. Successivamente saranno proiettati alcuni cortometraggi mirati alla sensibilizzazione premiati al Festival Internazionale Audiovisivo della Biodiversità e della Sovranità Alimentare.
Domenica dalle 16 invece si coinvolgeranno i bambini per far conoscere loro, attraverso giochi ed esperimenti, l’importanza di ciò che mangiano, e di ciò che a troppi loro coetanei dall’altra parte del mondo manca ogni giorno.
Contemporaneamente verrà esposta una mostra fotografica dedicata alla regione rurale del Ciad nata all’interno della Campagna “Adotta una Scuola Rurale”.
Due giornate per riflettere sul fatto che, aldilà del nostro orticello, l’erba è sempre meno verde.
G.C.