Lavori di manutenzione per le scuole materne di via Porpora e via Giacosa, chiuse all’improvviso per questioni di sicurezza

Così, dopo un temporaneo trasferimento (in altri istituti del quartiere per gli alunni di via Porpora, che a seconda della sezione sono stati ospitati alla Monteverdi, alla Matteucci, in via Costa e in viale Lombardia; in altri padiglioni della Casa del Sole per quelli di via Giacosa), il Comune ha deciso di chiudere le scuole per completare le verifiche e svolgere le riparazioni necessarie per la messa in sicurezza che verosimilmente dureranno un paio di mesi.
Nel dettaglio, l’amministrazione comunale ha reso noto che per quanto riguarda la scuola di via Porpora 43, il piano terra è stato dichiarato agibile (i bambini che lo occupavano sono infatti già rientrati in classe) mentre le tre sezioni (che si trovano al primo piano dove saranno eseguiti i lavori) verranno ospitate in altri edifici, probabilmente la scuola primaria ‘Tito Speri’ di via Lulli-Sacchini, molto vicina a via Porpora. Per le classi della scuola di via Giacosa, invece, il Comune sta completando la verifica sulla disponibilità di spazi adeguati all’interno della stessa struttura del Parco Trotter e in altre scuole limitrofe, tra cui l’elementare di via Venini 80 (Istituto comprensivo ‘Teodoro Ciresola’) e la media ‘Rinaldi’ di via Pontano 43. I bambini proseguiranno l’attività didattica in questi istituti non appena concluso l’allestimento degli spazi e vi resteranno fino al termine dei lavori.
Qualcuno è rimasto un po’ perplesso in merito alla rapidità con cui tutto si è svolto (controlli, chiusura, trasloco alunni e disposizione lavori) e alle modalità di comunicazione intercorse tra scuola e genitori su una questione delicata come un cambio di sede in corso d’anno: è certo positivo però che si intervenga senza aspettare l’ennesimo incidente, in modo preventivo, per rendere gli edifici sicuri e decorosi per chi li frequente ogni giorno.
E’ giusto sottolineare anche che il neoassessore Francesco Cappelli ha incontrato le famiglie per spiegare l’accaduto e condividere le soluzioni per il futuro. Certo si può sempre migliorare, e sono ancora tante le scuole in attesa.
A.P.