I dati di una ricerca su 50mila residenti regolari: l'anzianità, anche abitativa, la fa da padrona
A pensarci bene, i dati non sono che l'espressione numerica dell'evoluzione storica delle case popolari del Comune di Milano: assegnate negli anni 70 in prevalenza a famiglie di operai che rappresentavano la fascia più bisognosa della popolazione, ora registrano una maggioranza composta da quegli stessi inquilini invecchiati e rimasti spesso soli. La fotografia che MM ha realizzato degli inquilini delle 28mila case popolari ricevute in gestione da palazzo Marino dal dicembre scorso mostra che il 67,5% ha più di 65 anni (e il 38,8% più di 74) e che le famiglie mononucleari sono 9400 (il 37,7% del totale). |
Un dato scontato se si pensa appunto alla storia delle case popolari a Milano, come rileva l'assessore Daniela Benelli, facendo anche un rapido ricapitolo dei presidi e laboratori attivati dal Comune nei quartieri popolari, dai contratti di quartiere quasi chiusi, a quelli ancora in corso, ai sei nuovi progetti Abitare finanziati con 270mila euro di stanziamento e localizzati in via Ovada, via Senigallia, Lorenteggio, via Padova, Quarto Oggiaro e via Feltrinelli.
"Inaspettato" per MM il dato sui rapporti fra condomini: risposta positiva da tre residenti su quattro, con un voto medio di 7, mentre la soddisfazione per l'attività del custode raggiunge l'82%. Per quanto riguarda le richieste al nuovo gestore, la priorità va alla manutenzione (26%) seguita dalla sorveglianza (14%) e dai controlli amministrativi (12%). Al quarto posto della lista 'allontanare gli abusivi', la pulizia, sistemare e assegnare le case sfitte.
"Nell'assumere la gestione delle case popolari - ha poi spiegato Corritore - abbiamo preso l'impegno di curarci delle persone che vi abitano. Ci occuperemo moltissimo degli inquilini e monitoreremo il grado di soddisfazione per offrire migliori servizi. E penso sia importante che venga fissato un indicatore di soddisfazione degli inquilini, che per noi sono clienti, per generare nel corrispettivo economico previsto nel contratto una integrazione, legata appunto al grado di soddisfazione. Il fatto che il Comune possa dare un premio per un servizio migliore è una assoluta garanzia per gli inquilini". Questo, a margine delle presentazione dei dati, è quanto riferito in merito alla proposta di un bonus dal Comune alla società partecipata che "lavora bene" e raccoglie la soddisfazione dei suoi clienti
Questa valutazione e il parametro su cui calcolare il "bonus" dovra' essere stabilito per Corritore "da un organismo indipendente", da individuare "in vista dell'affidamento definitivo della gestione che attendiamo nel giro di qualche settimana". L'amministrazione infatti "entro la primavera" ha spiegato Benelli, si prepara a disporre il contratto definitivo che deve seguire l'affidamento sperimentale di sei mesi deliberato l'anno scorso: "entro la primavera è importante che si completi l'iter, perché MM possa proseguire con delle certezze nel complicato lavoro che ha cominciato e gestire i contratti con i fornitori", ha detto Benelli, che sull'idea del "bonus" ha spiegato: "penso sia giusto che un'azienda riceva un incentivo se lavora bene così come un disincentivo se lavora male. Noi del lavoro di MM siamo soddisfatti: c'è piglio, managerialità e volontà di proseguire in efficienza rimediando agli errori del passato. Soprattutto, è cambiato l'atteggiamento verso gli inquilini, verso i quali c'è molto più ascolto".
Naturalmente le questioni da risolvere sono moltissime, e comprendono gli alloggi sfitti e l'abusivismo, la morosità, le problematiche legate ai condomini misti. La situazione è ancora piuttosto confusa: un esempio? "Troppi ultracentenari. Qualcosa non va". Così il presidente di Mm Davide Corritore ha spiegato la "situazione di caos" nell'anagrafe a disposizione attualmente sugli inquilini degli alloggi del Comune. "Stando ai dati sull'inquilinato che abbiamo ereditato da Aler - spiega Corritore - nelle nostre case risulta abitare un numero spropositato di ultracentenari: un numero talmente elevato, rispetto alla realtà della popolazione milanese, che evidentemente qualcosa non va". Cifre precise non sono riferite, ma "quello che possiamo dire con certezza" aggiunge Corritore "è che contratti e bollettini sono intestati a questi ultracentenari, ma non può essere una situazione reale. Stiamo lavorando per completare l'anagrafe, ci vorrà qualche mese, poi potremo dare i dati precisi. C'è caos e si tratta di mettere ordine".
A.Pozzi