mbrattata la lapide che ricorda Eugenio Curiel alla vigilia del sessantaquattresimo anniversario dell’assassinio

Sono le parole incise sulla lapide in piazza Conciliazione che ricorda Eugenio Curiel, riprese dall’encomio che gli assegnò la medaglia d’oro al valor militare.
Eugenio Curiel fu ucciso dai repubblichini il 24 febbraio del 1945 in piazza Conciliazione. Quei repubblichini, o “ragazzi di Salò” come vorrebbe una zuccherosa vulgata revisionista, che un progetto di legge che dovrebbe essere discusso dal Parlamento vorrebbe equiparare ai Partigiani nel riconoscimento di combattenti per l’Italia.
Eugenio Curiel aveva 32 anni, quando fu fucilato su indicazione di un delatore. Era giunto a Milano da Ventotene –dove era al confino dal 1940– nell’estate del 1943 per unirsi alla lotta di liberazione. Dirigeva l’Unità clandestina e guidava il Fronte della gioventù, la formazione unitaria dei giovani partigiani costituita dai rappresentanti dei giovani comunisti, socialisti, democratici cristiani, liberali e del Partito d'Azione.