Il nuovo futuro di Milano frutto, anche, della partecipazione

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Il nuovo futuro di Milano frutto, anche, della partecipazione ![]() Dopo oltre due anni di dibattito in aula e il passaggio della città dall'amministrazione di centrodestra a quella di centrosinistra, giunge a compimento il percorso del Piano di governo del territorio. Anzitutto Milano si dota di uno strumento di pianificazione non solo previsto dalla legge, ma necessario nei fatti. In secondo luogo arriva a compimento un processo che, comunque la si pensi, ha coinvolto la città su quello che è il progetto, non solo morfologico e funzionale, del proprio futuro. Inoltre questo passaggio sana la ferita di oltre un anno fa quando l'allora maggioranza di centrodestra con un vero e proprio blitz rese vane migliaia e migliaia di osservazioni dei Milanesi. Dopo 16 sedute di consiglio comunale, Milano ha un nuovo Piano di governo del territorio ![]() Dopo 2 anni e mezzo di lavoro, carte a non finire, sedute interminabili e scontri tra le parti, in consiglio comunale arriva la fumata bianca e l’Assessore all’Urbanistica De Cesaris annuncia (lo scorso martedì 22 maggio) che la delibera sul Pgt è stata approvata. Sarebbe dovuto essere il 15 maggio il termine ultimo per l’archiviazione della delibera sul Piano di Governo del Territorio, costata (ora si può dirlo in via definitiva) 16 sedute e 55 ore di dibattito, il doppio rispetto al 2010, che hanno avuto l’effetto di far salire le richieste di modifica accolte dalle 350 della giunta precedente a oltre 2mila. Le proposte del Pdl per cambiare il Pgt vanno nella direzione opposta rispetto al Piano approvato dal centrodestra un anno fa ![]() Garantire la proprietà pubblica del parco sud, aumentare il verde fruibile, prevedere un grande “Central park” sull’intera area dello scalo Farini, non costruire sulle aree agricole, ostacolare il consumo del suolo. Le proposte radicali di qualche associazione ambientalista? No. Le linee guida del centrosinistra per il futuro di una città migliore? Nemmeno. Sono alcuni dei punti con cui il Pdl arriva al tavolo in corso tra i partiti sul Piano di governo del territorio, preludio alla discussione in aula in avvio la prossima settimana. Architetti e urbanisti stanno con la Giunta: il Pgt va cambiato, la città ha bisogno di un vero cambiamento ![]() Uno sviluppo che guardi al domani gestendo i bisogni del presente. Una città moderna e metropolitana che mantenga la sua identità. Una qualità della vita migliore che passi anche attraverso piccoli sacrifici personali. Un piano di governo del territorio distante il più possibile dalle logiche speculative e fortemente ancorato alla realtà. Sono queste le linee guida tracciate nel corso del seminario sul tema "Milano al futuro? Questioni di riformismo e governo urbano" organizzato al Politecnico alla presenza del Sindaco Pisapia e dell’Assessore all’Urbanistica De Cesaris. Un incontro cui hanno partecipato molti studenti dell’Università, gli stessi che un domani sperano di contribuire attivamente allo sviluppo urbanistico della città in cui sono nati o in cui hanno deciso di venire a studiare. Pgt ma non solo. Le tappe del Piano di Governo del Territorio, dalla sua prima “uscita pubblica” ad oggi ![]() Presentato per la prima volta alla città nel maggio del 2008 dopo due anni di controverso lavoro dell’Amministrazione di centrodestra, il Piano di Governo del territorio sembra destinato a spegnere la sua quarta candelina in Consiglio Comunale. Il tortuoso percorso del piano urbanistico che andrà a sostituire il vecchio Piano Regolatore cominciò ufficialmente nel novembre 2009, con l’approvazione da parte della Giunta Moratti di quello che per molti versi apparve subito un progetto irrealistico ed irrealizzabile per l’intrinseca abissale distanza dalle esigenze della città e dei suoi cittadini. Il Consiglio Comunale ha approvato la revoca del Pgt, a gennaio si riparte con le osservazioni ![]() “Giusta, equilibrata, ponderata”. E’ la revoca della delibera di approvazione del Piano di Governo del Territorio secondo l’assessore all’Urbanstica Lucia De Cesaris. Provvedimento stabilito dalla Giunta quest’estate e approvato con il voto di lunedì scorso del Consiglio Comunale, dopo una seduta tesissima con l’opposizione sulle barricate guidata dall’ex Assessore all’urbanistica, Carlo Masseroli che accusava la maggioranza di provocare lo stallo dello sviluppo della città e del mercato edilizio. Tralasciando l’evidenza di un mercato immobiliare in stallo da almeno due anni e non certo per colpa delle decisioni della nuova Giunta. L'amministrazione restituisce alla città la voce sulla scelta del proprio futuro ![]() Un Piano di Governo del Territorio determina le condizioni di vita dei cittadini. Per questo nella precedente Amministrazione l'opposizione ha dedicato lunghi mesi, insieme ad Associazioni e Comitati di cittadini, ad una campagna di informazione e alla discussione in aula su questo tema. Concordemente al parere degli Ordini degli urbanisti e degli architetti l'obiettivo era ritrovare una visione della città aderente alla sua storia e alla sua morfologia, esorcizzando l'inganno di un finto liberismo che considera le regole urbanistiche ed architettoniche come dei vincoli inutili che rallentano lo sviluppo. Devo ringraziare i colleghi che hanno creduto con me nell'importanza di restituire al Consiglio la legittimità di azione rappresentativa, restituendo alle Osservazioni dei cittadini la possibilità di venire ora esaminate nella diversificazione di contenuti che rappresenta davvero una visione della città. Milly Moratti Presidente di Chiamamilano Continua lo scontro tra centrodestra e centrosinistra sul Pgt, in attesa dell’approdo in aula delle osservazioni ![]() “Dici solo cazzate! Dici solo cazzate!” Vena ingrossata, volto paonazzo, voce squillante: così il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli ha inveito contro l’Assessore allo Sviluppo del Territorio Lucia De Cesaris, a conclusione di un’infuocata commissione Urbanistica a Palazzo Marino. Pgt, piano di governo del territorio: mesi di discussioni in aula ci hanno insegnato come basti la parola a scatenare la bagarre tra le parti. Ora che siede dall’altra parte della barricata- tra le fila della minoranza- l’ex titolare dell’Urbanistica e padre fondatore dell’attuale documento sembra avere una nuova sfida davanti a sé: ostacolare il dibattito in aula sulla revoca del Pgt e la discussione delle osservazioni che l’Amministrazione di cui faceva parte non ha voluto esaminare. Masseroli è fatto così: non le manda a dire. Ambientalisti, costruttori, e Masseroli: un’inedita squadra per un Pgt più sostenibile ![]() Tutela e rilancio del parco agricolo sud, dotazione di servizi di qualità che prevedano anche la collaborazione tra pubblico e privato, incentivo al social housing e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ridimensionamento delle volumetrie edificabili, costruzione di un progetto per il “dopo Expo” , riorganizzazione del sistema dei trasporti milanesi. Sono i sei punti chiave del documento “Un Pgt che si fa progetto, per il rilancio di Milano” redatto da molte delle associazioni e dei gruppi che in questi anni hanno fatto propria la battaglia per un Piano di Governo del Territorio più vicino alle esigenze della città e di chi la vive. Non solo. La revoca della delibera di approvazione del Pgt non significa ripartire da zero ma ascoltare i cittadini ![]() 14 luglio 2010 – 8 luglio 2011. Le lancette dell’orologio tornano indietro esattamente di un anno, al giorno dell’adozione del documento a Palazzo Marino. Riparte da qui il tormentato percorso che porterà alla pubblicazione e dunque all’entrata in vigore del Piano di Governo del Territorio. Anzi. Ad essere più precisi, riparte dal 15 novembre scorso, data ultima per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini. Furono 4765 le proposte di modifica ad un Piano discusso in aula per sette mesi attraverso la discussione di 1419 emendamenti di cui 157 approvati. Non si ricomincia da zero quindi, come ripetono i gufi e come sostiene l’opposizione, ma si riconsegna ai cittadini il diritto di essere ascoltati nella pianificazione del futuro urbanistico della loro città. Uno dei primi atti della nuova Giunta sarà di consentire la discussione delle 4765 osservazioni al Piano del governo del territorio scippate dal centrodestra ai cittadini ![]() Cambiare il vento, questa la parola d’ordine da mettere in pratica dopo averne fatto il claim di una lunga –e alla fine trionfale– campagna elettorale. Una promessa impegnativa che carica di responsabilità e aspettative il nuovo governo cittadino, perchè un conto sono gli slogan un altro è governare, soprattutto se governare significa segnare una discontinuità netta con il quindicennio che Milano si lascia alle spalle. Non era scontato che oltre ai segnali iniziali e ai discorsi programmatici si partisse subito con un atto amministrativamente e simbolicamente di rottura con il recente passato come l’archiviazione del Piano di governo del territorio approvato a febbraio dalla Giunta di centrodestra. E intanto il Piano non è ancora stato pubblicato dalla Giunta ![]() Quello che doveva succedere è successo: come promesso, l’opposizione di Palazzo Marino (in dettaglio 14 consiglieri di centrosinistra) ha depositato un ricorso lungo 30 pagine con la richiesta di valutare una decisione (ossia l’approvazione definitiva del Piano) presa in modo “affrettato e irresponsabile”, ma soprattutto con numerose irregolarità. Il riferimento è ovviamente alla scelta della maggioranza di accorpare le 4.765 osservazioniin 8 gruppi tematici considerati, dai ricorrenti, «non omogenei» negando la possibilità di discutere una a una tutte le richieste di modifica e liquidando così di fatto il contributo di mesi di cittadini e associazioni. Ecco che, a due mesi dall’approvazione del PGT, ritenuta quindi illegittima dall’opposizione, si torna a parlare del discusso testo che dovrebbe cambiare il volto di Milano rivoluzionandone il regolamento urbanistico: “Crediamo che, se il ricorso viene accolto, si possa scrivere un nuovo Piano in tempi brevi, per migliorare i contenuti e restituire la parola ai cittadini” dichiara Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd, e esprime i suoi timori relativi alla mancata, ad oggi, pubblicazione del Piano da parte della Giunta. In arrivo l’annunciato ricorso dell’opposizione di Palazzo Marino ![]() Fai clic qui per effettuare modifiche. Il Piano di Governo del Territorio sta per essere approvato grazie al colpo di mano della maggioranza ![]() Non sarà una storia a lieto fine a narrare l’approvazione di un piano urbanistico destinato a cambiare il volto della città. Alla fine la forza ha prevalso sul buonsenso, la fretta ha calpestato la correttezza. Difficile definirlo “dibattito” quello andato in onda negli ultimi giorni a Palazzo Marino sul Piano del Governo del Territorio, non solo perché una volta su due la seduta di consiglio non si è nemmeno aperta per le pesanti assenze di alcuni esponenti della maggioranza- dall’inizio dell’anno il quorum è mancato 10 volte su 18, tutte le volte in prima convocazione e in un’occasione addirittura in seconda- e non solo perché in aula la ressa ha sostituito il dialogo, ma soprattutto perché la maggioranza è riuscita ad imporre un metodo di lavoro autoritaristico e non aperto al confronto. Solo il 7% delle osservazioni al PGT presentate dai cittadini sono state accettate dalla Giunta. Ma la partita non è chiusa ![]() Delle due l’una: o i cittadini milanesi non hanno capito nulla del Piano di governo del territorio o la Giunta non ha capito nulla di ciò che vogliono i Milanesi per il futuro della propria città. Se solo il 7% delle osservazioni al PGT hanno evitato la scure dell’Assessore Masseroli, qualcosa non ha funzionato quanto meno nella comunicazione e nel coinvolgimento dei cittadini; coinvolgimento che secondo l’Assessore all’urbanistica è sempre stato ampio e approfondito. Non abbastanza, però, se gli uffici preposti sono stati sommersi da quasi cinquemila richieste di modifica presentate da singoli cittadini, comitati, associazioni, professionisti del settore. Un segnale inequivocabile che un’amministrazione attenta avrebbe dovuto cogliere. Le associazioni ambientaliste chiedono profonde modifiche del Piano di Governo del Territorio ![]() “Il PGT del Comune di Milano è ancora ampiamente incompleto e l’auspicio è che possa essere opportunamente integrato prima di essere portato in Consiglio per l’approvazione finale”: questo è il commento di Ciclobby, FAI, Genitori Antismog, Italia Nostra e WWF dopo aver presentato le osservazioni al Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Milano, adottato lo scorso luglio. Le criticità contenutistiche rilevate sono circa otto, e per risolverle le associazioni propongono al Comune dei tavoli di confronto sulle tematiche ambientali così da arrivare all’approvazione di uno strumento che migliori e renda più sostenibile la qualità ambientale di Milano. Oltre 4000 osservazioni al PGT presentate dai cittadini. Adesso inizia la fase più importante e Milano può decidere il proprio futuro ![]() Alla fine ne ha contate oltre 4.400 e il consueto sorriso si è un po’ appannato. L’Assessore Masseroli non prevedeva che la sua creatura prediletta, il Piano di governo del territorio, avrebbe suscitato una reazione così massiccia da parte di associazioni, cittadini e comitati che entro il termine del 15 novembre hanno fatto pervenire agli uffici del Comune le migliaia di osservazioni al PGT. “L’evento civico più importante di questi ultimi tempi” ha commentato Milly Moratti, Capogruppo della lista Milano civica a Palazzo Marino, che si è battuta fino allo stremo per fermare la colata di cemento prevista dal Piano di governo del territorio. Le osservazioni dei cittadini –che adesso passeranno il vaglio tecnico degli uffici comunali– costituiscono un segnale importante. Un documento ciclopico e spesso criptico, infarcito di ambiguità e tecnicismi, non ha spaventato i Milanesi che ne hanno compreso i rischi. Il 15 novembre scade il termine per presentare le osservazioni. Chiamamilano moltiplica gli sforzi per informare e far partecipare i cittadini ![]() Mancano solo 10 giorni per fermare quello che, senza esagerazione, non ci siamo stancati di definire un rischio capitale per Milano: il Piano di governo del territorio. Lunedì 15 novembre scade il termine per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini. Nelle ultime settimane Chiamamilano ha messo in campo una serie di strumenti per informare i Milanesi e consentire loro di intervenire in questa fase, che può diventare l’occasione per arrestare una colata di cemento che le stime più prudenti hanno esemplificato in 150 Pirelloni conficcati sul suolo cittadino. Uno scenario da brivido con il corollario di quanto in questi mesi abbiamo descritto con dovizia di particolari: dalla scomparsa della destinazione d’uso, che consegna lo sviluppo della città agli interessi privati, Architetti, urbanisti ed esperti a disposizione dei cittadini che vogliono formulare le proprie osservazioni sul Piano di governo del territorio ![]() Da poco più di due settimane ogni cittadino milanese può presentare presso gli uffici del Comune le proprie osservazioni al Piano di governo del territorio che tornerà in discussione in Consiglio comunale all’inizio del 2011. Si tratta della fase più importante del lungo iter del PGT che è cominciato a gennaio di quest’anno. Fino al 15 novembre infatti i milanesi potranno contribuire a migliorare il documento che disegna il futuro di Milano sia dal punto di vista urbanistico che sociale. Chiamamilano nel corso dell’ultimo anno ha espresso chiaramente la propria posizione critica su un provvedimento che non solo rischia di cementificare una città già oberata di costruzioni, ma prevede la sostanziale cessione ai privati delle strategie di sviluppo di Milano, introducendo, peraltro, forzature su cui potrebbero abbattersi una serie cospicua di ricorsi. Mentre parte la fase delle osservazioni diventano più evidenti alcuni aspetti illegittimi del Piano di governo del territorio ![]() Ha avuto inizio una della fasi più importanti che precede l’iter di approvazione del Piano di governo del territorio, prevista per la metà di febbraio, quella della presentazione delle osservazioni dei cittadini. Martedì 22 settembre la commissione urbanistica di Palazzo Marino ha esaminato la modulistica predisposta dagli uffici e, anche sulla scorta delle rassicurazioni dell’Assessore Masseroli, l’opposizione ha ribadito che ai cittadini dovrà essere garantita la partecipazione più ampia possibile. Nell’attesa di vedere come e quanto le osservazioni dei Milanesi riusciranno a modificare –e auspicabilmente migliorare– sul PGT si addensano alcune ombre di illegittimità. |
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