Il centrodestra milanese mette i pezzi sulla schiacchiera in vista delle amministrative del 2011

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Il centrodestra milanese mette i pezzi sulla schiacchiera in vista delle amministrative del 2011 ![]() Nonostante manchino almeno otto mesi alle elezioni amministrative –si voterà presumibilmente tra aprile e maggio del 2011– la campagna elettorale è ufficiosamente partita. Tra il rinfocolarsi delle polemiche sull’ecopass e l’ennesima “emergenza sicurezza”, la coalizione di centrodestra che governa Milano, con formule variabili, da quasi vent’anni si appresta a posizionare i propri pezzi sulla scacchiera. Expo, poltrone e, come detto, sicurezza ed ecopass terranno banco nei prossimi mesi. La Lega continua a minare la ricandidatura del sindaco alle amministrative del 2011 ![]() Ormai quella della Lega contro il Sindaco sta assumendo i connotati di una vera e propria operazione di logoramento. Dopo le uscite all’indomani delle elezioni regionali e l’entrata a gamba tesa sull’Expo di appena due giorni fa, il leader del Carroccio, supportato dall’instancabile Matteo Salvini, è tornato a mettere in dubbio la ricandidatura dell’attuale Primo cittadino per le elezioni amministrative della prossima primavera. Che la Lega negli ultimi tempi abbia puntato, premiata da una costante crescita di voti, a distinguersi dalle decisioni dell’amministrazione cittadina è un fatto risaputo, quasi quanto i dati che emergerebbero da molti sondaggi e che danno il Sindaco in palese difficoltà, tanto da spingerla ad un radicale riposizionamento d’immagine e ad una campagna di comunicazione quasi porta a porta nei quartieri più difficili per recuperare almeno un po’ dei molti consensi perduti. Con la fiducia alla finanziaria approvato anche il collegato sugli enti locali che dal 2011 taglierà consiglieri, assessori e consigli di zona ![]() Come avevamo anticipato nell’ultimo numero del notiziario –non era difficile prevederlo– il governo ha posto la fiducia sulla legge finanziaria e con essa sul collegato che riguarda i tagli agli enti locali. Nonostante le proteste degli amministratori locali di entrambi gli schieramenti i tagli voluti dal Ministro Tremonti si abbatteranno su comuni, consorzi, comunità montane, city managers e difensori civici. Secondo l’ANCI (l’Associazione dei comuni italiani) i risparmi stimati a livello regionale dovrebbero aggirarsi sui cinque milioni di euro cui vanno ad aggiungersi altri 35 milioni di tagli ai trasferimenti. A Milano dal 2011 non solo ci saranno quattro assessori e quindici consiglieri comunali in meno, saranno abolite le figure del city manager e del difensore civico ma verranno di fatto azzerati i Consigli circoscrizionali. Meno consiglieri comunali, ridotti all’osso i Consigli di zona, tagliati gli assessorati. Con un collegato alla finanziaria il Governo rivoluziona il Comune ![]() Poco più di un tratto di penna e via i Consigli di zona, insieme a comunità montane, difensori civici e consorzi vari. La decisione era nell’aria, ma l’accelerazione è stata quanto mai brusca. Lo scorso 19 novembre il Consiglio dei Ministri aveva approvato in via definitiva il disegno di legge di riforma degli organi e delle funzioni degli enti locali elaborato dal Ministro Calderoli. Tra le altre misure il disegno di legge prevede la riduzione del numero di Consiglieri comunali (art. 20) e l’eliminazione dei Consigli circoscrizionali per i Comuni al di sotto dei 250.000 abitanti e la drastica diminuzione dei consiglieri di zona per quelli sopra i 250.000 abitanti (art. 18), la riduzione del numero di assessorati (art. 21), l’eliminazione del Difensore civico (art.16). Per Milano significa la riduzione a quarantacinque consiglieri comunali, il passaggio da quaranta a dodici consiglieri per ogni zona, oltre che l’eliminazione del difensore civico e il passaggio dai sedici assessori di oggi a dodici. Approvato la correzione del bilancio comunale 2009, pesa il mancato introito di fondi promessi e mai arrivati da Roma ![]() Martedì 1 dicembre il Consiglio Comunale ha approvato la delibera di assestamento del Bilancio 2009, la manovra correttiva necessaria per rispettare il Patto di stabilità e far quadrare i conti, garantendo il pareggio finanziario tra le voci di entrata e di uscita. Introducendo la discussione in aula, l’Assessore al Bilancio Giacomo Beretta non ha esitato a sottolineare, come già aveva fatto recentemente, quanto pesi sul bilancio il mai avvenuto reintegro statale del mancato gettito Ici: non mancano all’appello solo i 39 milioni di euro che avrebbero dovuto costituire il Fondo anticrisi, ma anche altri 23 milioni e rotti. Sempre da Roma si registrano mancati versamenti al capitolo “settore sociale” (-400 mila euro), al capitolo “immigrazione” (-111.405 euro) e al capitolo “tossicodipendenze” (-2 milioni e 600 mila euro). Quando le sedute di Consiglio Comunale terminano prima del tempo ![]() 22 gennaio. 2 febbraio. 9, 16, 23 e 30 marzo. E poi ancora 27 aprile, 7 e 25 maggio, 9, 29 e 30 giugno, 30, 6, 13 e 27 luglio. A luglio a Milano fa caldo. Troppo caldo per resistere. A volte fa caldo anche a giugno, ma a gennaio, febbraio e marzo? Siamo a Palazzo Marino. Quest’anno il numero legale tra il 15 gennaio e il 30 luglio è caduto 16 volte. Dal 17 settembre -data di ritorno dei consiglieri sui banchi dopo la lunga pausa estiva- ad oggi, è successo in altre tre occasioni. 19 volte in tutto. Cinque in più che nello stesso periodo del 2008. La sospensione del Consiglio Comunale è un fatto fisiologico. Un po’ come succede in Parlamento, quando anche su votazioni cruciali si smaterializzano improvvisamente deputati e senatori. La maggioranza continua a sgambettare il Sindaco e sono sempre più quelli che sperano in un ritorno di Albertini nel 2011 ![]() Ricomincia la stagione politica e la compagine che governa Milano è più divisa che mai. Condono per le multe, destino delle scuole civiche, urbanistica, ecopass: l’autunno inaugura l’ennesimo round sul ring di Palazzo Marino. PDL contro Lega e maggioranza contro il Sindaco, il quale inizia seriamente a preoccuparsi per la ricandidatura nel 2011. Il fronte del conflitto è ampio e i margini di manovra per il Primo cittadino si fanno sempre più stretti. Dopo aver perorato la propria causa sul palco della Festa del PdL, si appresta a far recapitare ai Milanesi ottocentomila opuscoli per magnificare i primi tre anni di mandato. Bilancio recapitato ai concittadini, messaggio per i partiti che la “sostengono” e che in questi giorni hanno vinto un altro round: l’ecopass rimarrà una sperimentazione infinita. Nel bilancio revisionale 2009 Palazzo marino ha programmato un aumento del 37% per gli introiti derivanti dalle contravvenzioni ![]() Sarà per la crisi oppure per la spada di Damocle dei derivati sottoscritti dal Comune e che non si sa ancora quanto potrebbero dissestare le casse di Palazzo Marino. Sarà che il Governo, come denuncia il capogruppo del PD Majorino, non ha ancora restituito a Milano i 39 milioni di euro che mancano all’appello a causa dell’abolizione dell’ICI, oppure è solo la volontà di applicare in modo sempre più stringente le norme del codice della strada per tutelare la sicurezza dei cittadini. Forse per il combinato disposto di tutti questi fattori; fatto sta che nel 2009 il Comune di Milano, grazie alle multe, intende incassare quasi 30 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Secondo i dati del bilancio previsionale del 2009 Palazzo Marino ha “programmato” un aumento del 37% per la voce “sanzioni per violazione del codice della strada” che dovrebbero passare da 76 milioni di euro del 2008 ai 104 di quest’anno.Ma l’introito derivante dalle multe potrebbe essere ancor più consistente. Infatti, a fronte di una previsione di 76 milioni di euro, nel 2008 le multe effettivamente contestate (1,8 milioni) hanno raggiunto un valore complessivo di 93 milioni di euro. Da Roma non arrivano i fondi ICI, gli oneri di urbanizzazione calano e per il Comune è allarme liquidità ![]() Prudenza nelle spese. Il messaggio arriva forte e chiaro dalla direzione generale del Comune: in tempi di crisi meglio chiudere i rubinetti e puntare al risparmio, almeno nei primi mesi dell’anno. A meno di 60 giorni dall’approvazione del Bilancio l’appello alla parsimonia suona quantomeno insolito; se a dicembre già era prevedibile l’andamento dell’economia, perché non si è pianificato fin da subito un bilancio diversamente equilibrato o una spesa più graduale? La denuncia dell’opposizione arriva parallelamente all’allarme per il rischio chiusura del Museo di storia naturale e l’Acquario civico, i cui dipendenti con contratti di collaborazione a cui non è ancora stato garantito il rinnovo, dopo aver lavorato gratis per due mesi, sono stati “autorizzati” dal Comune a non presentarsi a lavoro. Il Sindaco nomina un nuovo, collaborativo, Assessore alla cultura ed evita la mina del rimpasto ![]() “Finazzer chi?” il Consigliere comunale azzurro mostra un certo stupore nell’accogliere la notizia della nomina del nuovo Assessore alla cultura. Dalle voci che abbiamo raccolto non è il solo. Il fascinoso Finazzer Flory non sembra essere ai vertici della hit parade della notorietà tra i banchi di Palazzo Marino, e non si capisce se ciò vada a maggior danno di quei consiglieri comunali “ignoranti” o del successore di Sgarbi. È comunque fuor di dubbio che con la nomina del nuovo Assessore alla cultura il Sindaco abbia messo a segno un doppio colpo: da una parte ha individuato un personaggio meno ingombrante e più collaborativo del vulcanico neo Sindaco di Salemi, il quale appena appresa la notizia ha definito la nomina di Finazzer illegittima e ha minacciato di adire alle vie legali; dall’altro ha stoppato nuovamente le velleità di rimpasto –nutrite soprattutto dal gruppo consiliare di Forza Italia– fattesi ancor più insistenti dopo la firma del decreto Expo da parte del Governo. Lo scontro sul futuro della moschea di viale Jenner è solo l’ennesimo atto della guerra a bassa intensità che spacca la maggioranza in Consiglio comunale ![]() “Il potere logora chi non ce l’ha”, dispensava arguzia il Divo Giulio, ma era la prima repubblica e l’adagio valeva per i palazzi romani. A Milano il potere logora chi ce l’ha, chi lo detiene saldamente da oltre un decennio, chi ha fatto del Capoluogo lombardo la città vetrina del centrodestra e che oggi sembra paralizzato da uno scontro intestino che, a geometria variabile, si replica su tutti i temi. Nell’ultimo anno la maggioranza che regge Palazzo Marino si è scontrata pressoché su tutto: da come affrontare l’emergenza Rom all’urbanistica, dalla delibera per le affissioni pubblicitarie ai posti nei consigli di amministrazione nelle controllate dal Comune, dall’Expo alle limitazioni delle licenze per i locali, dall’Ecopass all’atteggiamento da tenere nei confronti degli abusivi nelle case popolari fino alla moschea di viale Jenner. Il Sindaco fa capire che il suo interim sulla poltrona che fu di Sgarbi durerà, ma Milano ha bisogno di una vera politica culturale ![]() n attesa di capire se riuscirà a gestire la partita Expo 2015 in beata solitudine –spingendo ancor più ai margini dei confini cittadini l’ormai ex “celeste” Formigoni– il Sindaco negli ultimi giorni ha dedicato la maggior parte delle proprie energie alla presentazione dei cartelloni della prossima stagione della Scala e del Piccolo. Nella veste di primo cittadino e di Assessore alla cultura pro tempore il Sindaco ha fatto capire, scherzando ma non troppo, di non aver alcuna fretta di nominare il successore di Sgarbi. |
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