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MAFIA, LA LOMBARDIA COME CAMERA DI CONTROLLO

27/7/2017

 
La relazione della Direzione Investigativa Antimafia rivela il sistema dinamico delle infiltrazioni mafiose al Nord
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Una strategia silente, quella delle mafie, per infiltrarsi al nord e nei settori economici più redditizi: una penetrazione che, secondo la “Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla D.I.A (Direzione investigativa antimafia, ndr).” nel secondo semestre del 2016 (il testo è pubblicato sul sito internet del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati), prosegue in modo "dinamico", in particolare per la 'Ndrangheta, che in Lombardia ha istituito una vera e propria 'cabina di regia', ma anche da parte di Cosa Nostra, mentre più sfumata e 'sottotraccia' appare la presenza della Camorra, secondo la fotografia che emerge per la parte della relazione che riguarda la Lombardia. Secondo la Direzione investigativa antimafia, si legge, 'Cosa nostra' attua una "strategia di sommersione che produce l’effetto di sopire gli allarmismi sociali nell’intento, altresì, di allontanare i riflettori delle Forze di polizia deputate al contrasto. Tali condotte rendono agevole l’infiltrazione del tessuto sociale ed economico lombardo, ancora particolarmente dinamico e redditizio, nonostante le congiunture economiche negative nazionali ed internazionali".

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VITTIME DELLE MAFIE, MILANO RICORDA 

20/3/2017

 
21 marzo: cinema, letture e incontri, fino al Festival dei beni confiscati, per ricordare le vittime di mafia
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Domani, 21 marzo, è la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, un provvedimento votato all’unanimità lo scorso 8 marzo, una legge che si attendeva da più di vent’anni. E quest’anno il tema della XXII Giornata, organizzata fin dal 1996 da Libera e Avviso Pubblico in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, sarà “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”. La piazza principale sarà Locri, un luogo storicamente ferito dalla criminalità, ma con un tessuto associativo fertile che ha bisogno di luce per continuare a crescere.
Milano non si tira indietro, e come ogni anno dal 2010, si terranno diverse iniziative, promosse dall’Amministrazione in collaborazione con Libera e Avviso Pubblico. La prima, prevista per martedì 21 marzo alle ore 10.15, si svolgerà in piazzetta Luigi Capuana, nel centro di Quarto Oggiaro, dove insieme a familiari delle vittime, studenti, associazioni e cittadini, le istituzioni condivideranno un momento collettivo di memoria e di impegno civile.

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BENI CONFISCATI, IL COMUNE ACQUISISCE UNA MANSARDA A BAGGIO

27/1/2017

 
Salgono a 162 i beni confiscati e sequestrati alla mafia entrati nel patrimonio del Comune di Milano
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Una mansarda di due vani e servizi al secondo piano di una palazzina in via Due Giugno a Baggio. Una nuova abitazione sequestrata dallo Stato alla criminalità organizzata è in procinto di essere trasferita al Comune di Milano. La Giunta comunale ha approvato nella seduta di oggi la manifestazione di interesse all’Agenzia nazionale (ANBSC) che nelle prossime settimane ne disporrà l’assegnazione definitiva. Con l’acquisizione della mansarda sono complessivamente 162 i beni confiscati e sequestrati alla mafia entrati nel patrimonio del Comune e amministrati dall’assessorato alle Politiche sociali. Si tratta di negozi fronte strada, laboratori, magazzini e pertinenze, ma soprattutto abitazioni che sono utilizzate per l’accoglienza temporanea di persone in emergenza abitativa, famiglie sfrattate, padri separati, mamme con bambini, e in alcuni casi sono diventate case rifugio della Rete antiviolenza per donne maltrattate. Tra le esperienze più innovative la ciclofficina in zona Loreto, il laboratorio della legalità che stampa in digitale felpe e t-shirt a Lambrate, il Social Market aperto tre anni fa in via Leoncavallo.

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IN MEMORIA DELLE VITTIME DI MAFIA

21/3/2016

 
Anche a Milano, in piazza Beccaria, si festeggia la 21esima giornata della memoria e dell'impegno dedicata alle vittime delle mafie
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Tante persone in piazza Beccaria, per la manifestazione che Libera ha organizzato in tutta Italia in occasione della 21esima giornata della memoria e dell'impegno dedicata alle vittime delle mafie. E' il 21 marzo, primo giorno di primavera, e piazza Beccaria  è piena di fiori di carta "che non appassiscono": la rappresentante regionale di Libera Lucilla Andreucci spiega che questi fiori sono stati realizzati dai molti studenti intervenuti alla manifestazione, nella stessa piazza che nel 2013 ha salutato Lea Garofalo. Messina fa da capofila (è lì che si è tenuta l'iniziativa principale), ma in molte altre città della penisola alle 11 in punto è iniziata la lettura di 1120 nomi, quelli delle vittime della mafia. Alla fine della lettura i manifestanti si sono resi protagonisti di un flash mob gridando all'unisono "adesso tocca a noi".

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AGROMAFIA IN LOMBARDIA, RAPPORTO COLDIRETTI

17/2/2016

 
In Lombardia 300 attività agricole sotto sequestro
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E' stato presentato stamattina il Rapporto sulle agromafie 2016 promosso da Coldiretti e  Eurispes: nel quarto dossier è misurato l’Indice di Organizzazione Criminale (IOC) elaborato appunto dall’Eurispes, insieme a Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, che si fonda su 29 indicatori specifici e rappresenta la diffusione e l’intensità in tutte le province del fenomeno dell’associazione criminale. In tutto il territorio nazionale sarebbero 26.200 "i terreni nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano tra l’altro l’associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione anche perché il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi", come ha spiegato Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale.

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L'ISEO, IL CENTRO RESTITUITO

12/10/2015

 
A quattro anni dall'incendio di stampo mafioso che lo ha colpito, rinasce il Centro Sportivo Ripamonti in zona 9
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E' stato quattro anni fa, per l'esattezza sabato 8 ottobre 2011, che il centro sportivo Ripamonti andava a fuoco. Situato tra i quartieri di Affori e Niguarda, periferia Nord della città: costruito nel 1965, proprietà di Milanosport, nel 2008 era stato ceduto, insieme alla piscina adiacente, alla società Milano Sportiva A.s.d. Chi abitava nella zona e aveva avuto occasione di frequentare il centro sportive nei quasi 3 anni di gestione di Milano Sportiva capì al volo cosa tutto ciò avesse a che fare con la mafia: mancata manutenzione ordinaria e straordinaria che avevano pian piano degradato le strutture, mancanza di controlli sanitari, rumorosissime feste private a cadenza settimanale che presumibilmente fungevano da luoghi ideali per un consistente giro di spaccio.

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TU CHIAMALE, SE VUOI, INFILTRAZIONI

16/1/2015

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L'ennesimo caso a conferma di quanto siano solidi gli interessi della criminalità organizzata all'ombra del Duomo
Sembra basti scavare, oltrepassare la superficie e iniziare a penetrare anche solo un poco le viscere della città per imbattersi in un possibile, ennesimo verminaio. Il diaframma che separa la città dal proprio sottosuolo sembra la soglia di una metafora: nel momento in cui il sottosuolo viene aperto ecco affiorare la presenza della criminalità organizzata in uno dei settori da sempre meta delle imprese legate, in maniera più o meno diretta attraverso prestanome o canali finanziari che reciclano il denaro sporco, alle cosche.
La presenza di ditte "in odore di mafia" nella filiera dei subappalti per i lavori della MM5 e della MM4 più che una notizia rappresenta una conferma. Ed è questo il punto cruciale: non è tanto contare quante siano questa volta, quante siano state l'ultima e sperare che siano meno la prossima, piuttosto comprendere la portata e la durata di un fenomeno che non può essere derubricato a mera infiltrazione, ad episodico caso criminale.
Nemmeno cinque anni orsono i vertici istituzionali della città, da piazza Scala e corso Monforte, negavano una presenza consolidata della mafia a Milano, neanche quest'ultima fosse possibile riconoscerla da lontano per coppole e lupare esibite per marcare il territorio.
Le mafie a Milano -e in special modo la 'ndrangheta- sono una presenza radicata in settori produttivi che vanno appunto dal trasporto e movimento terra nei cantieri al ciclo dei rifiuti, dalla ristorazione all'agroalimentare. Solo che questi due ultimi settori secondo l'ultimo rapporto Coldiretti-Eurispes presentato il 15 gennaio rappresenta un giro d'affari criminale di 16 miliardi di euro, cresciuto nell'ultimo anno di oltre il 10%.


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DOVE C'E' SCAVO...C'E' MAFIA

16/1/2015

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La Prefettura emana nove provvedimenti di interdizione per imprese operanti nei cantieri della MM4 e della MM5, sospettate di legami con la criminalità organizzata
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E' ancora una volta il movimento terra, l'ultimo anello della catena dei subappalti in cui il flusso complesso delle grandi opere si diluisce, ad essere l'epicentro -almeno quello visibile- degli appetiti delle cosche. E' di ieri pomeriggio la notizia rimbalzata nel corso della seduta della Commissione Antimafia di Palazzo Marino, di nove interdittive emanate dal Prefetto riguardanti alcune imprese operanti nel nei cantieri delle linee 4 e 5. Per la "lilla" i provvedimenti risalirebbero a circa sei mesi orsono, mentre per la "blu" le misure sarebbero di poche settimane fa. 

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ECOMAFIA, I PRIMATI DELLA LOMBARDIA

15/1/2015

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La Lombardia di Expo prima regione del Nord per reati nel ciclo illegale del cemento; da sesta a quarta nella classifica nazionale del ciclo illegale dei rifiuti
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Ce n'è per tutti i gusti: dalla movimentazione di terra illegale all'agrumaria, dall'abusivismo edilizio agli appalti truccati. Nel 2013, in Lombardia, sono stati 1.268 i reati accertati contro l’ambiente, 1085 le persone denunciate e 339 i sequestri effettuati. Gli arresti sono stati 24, un numero più basso solo di quello registrato in Campania e Puglia. Prima tra le regioni del Nord nella classifica nazionale del ciclo illegale del cemento (con 341 persone denunciate e 265 infrazioni accertate) e quarta, con un balzo in avanti dalla sesta posizione in cui si trovava, nella classifica nazionale relativa al ciclo illegale dei rifiuti (con 448 infrazioni accertate (il 7,8% del totale nazionale), 376 persone denunciate e 114 sequestri effettuati).

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SE 30 VI SEMBRAN POCHE

28/11/2013

 
Trenta al momento le imprese escluse dai lavori per l'Expo a causa di sospette infiltrazioni mafiose
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Che la torta dell'Expo fosse una delle più golose per la criminalità organizzata e le sue imprese operanti nel cuore della Pianura padana non è una notizia, tanto che l'allarme per gli interessi che le mafie avrebbero potuto avere nella partita dell'Esposizione universale del 2015 era stato lanciato già all'epoca della vittoria su Smirne.
Eppure scoprire che tra "interdette" e non ammesse alla cosiddetta "white list" sono addirittura 30 le imprese in 'odore di mafia' e quindi escluse dagli appalti per i lavori relativi ad Expo 2015 fa una certa impressione.


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RESTITUIRE ALLA CITTA’

31/10/2013

 
A breve partono i lavori per la ricostruzione del centro sportive Iseo, incendiato dai clan Mafiosi due anni fa
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E’ stata soprattutto una bella giornata di festa, molto partecipata dai residenti del quartiere, e ha portato con sè, oltre al valore simbolico di ogni commemorazione (l’occasione era la ricorrenza dei due anni dall’incendio Mafioso che ha mandato in fumo il palazzetto dello sport di quartiere), anche quello di una duplice ripartenza: in via Iseo, domenica scorsa, si è festeggiata l’apertura del nuovo Spazio Comune annunciato lo scorso luglio ed è arrivata anche qualche notizia certa sui tempi di ricostruzione dell’edificio bruciato dalle 'ndrine infiltrate per anni nel territorio e nella gestione del centro sportivo.


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COSCHE A BRACCETTO

27/9/2013

 
Nella nuova indagine della DDA emerge l'inquitante alleanza mafia-'ndrangheta sotto la Madonnina
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Se mai ce ne fosse stato bisogno, l'indagine della Direzione distrettuale antimafia che due giorni fa ha portato all'arresto di otto persone conferma senza possibilità di equivoci il quadro consolidato dell'infiltrazione mafiosa a Milano e nell'hinterland.
Quasi in un coontinuum tra cronaca nera e storia del crimine organizzato, a scadenza pressoché regolare magistratura e forze dell'ordine intervengono su quello che è ormai una presenza estesa e radicata, nonostante il sentire comune -e per molto tempo anche le istituzioni locali- abbiano pensato, o fatto finta di pesare, che la criminalità fosse "cosa d'altri", Palermo o l'Aspromonte, la Piana di Gioia Tauro o l'agro casertano.


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COSCHE A BRACCETTO

26/9/2013

 
Nella nuova indagine della DDA emerge l'inquitante alleanza mafia-'ndrangheta sotto la Madonnina
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Se mai ce ne fosse stato bisogno, l'indagine della Direzione distrettuale antimafia che due giorni fa ha portato all'arresto di otto persone conferma senza possibilità di equivoci il quadro consolidato dell'infiltrazione mafiosa a Milano e nell'hinterland.
Quasi in un coontinuum tra cronaca nera e storia del crimine organizzato, a scadenza pressoché regolare magistratura e forze dell'ordine intervengono su quello che è ormai una presenza estesa e radicata, nonostante il sentire comune -e per molto tempo anche le istituzioni locali- abbiano pensato, o fatto finta di pesare, che la criminalità fosse "cosa d'altri", Palermo o l'Aspromonte, la Piana di Gioia Tauro o l'agro casertano.


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QUANDO LA MAFIA SI FA VEDERE

23/5/2013

 
Il secondo rapporto del Comitato antimafia di Milano alza il velo sugli incendi di stampo mafioso
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La mafia a Milano c'è e si vede. Lo dimostrano gli incendi. 278 quelli dolosi tra Milano e provincia, catalogati da gennaio 2011 a ottobre 2012 dal Comitato antimafia nominato dal Sindaco.
La necessità di porre l'attenzione sul fenomeno degli incendi era già stata anticipata da Nando Dalla Chiesa, Presidente del Comitato, quando nello scorso agosto era stato presentato il primo rapporto. Gli incendi, aveva spiegato Dalla Chiesa, sono infatti il primo campanello d'allarme dell'azione di violenza sulle cose che la criminalità organizzata utilizza per attuare, anche a Milano, il controllo del territorio.


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NO ALLA 'NDRANGHETA: ISTRUZIONI PER L'USO

16/5/2013

 
Al centro sportivo di via Iseo una due giorni con dibattiti e attività sportive per dire no alle infiltrazioni mafiose
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Un anno e mezzo fa, sotto gli occhi sbalorditi dei residenti e dei passanti, bruciava il centro sportivo Ripamonti, alla periferia Nord di Milano, in zona 9. Un atto di “avvertimento” da parte dell’organizzazione mafiosa che dal 2008 al 2011 ha avuto in mano la gestione della struttura pubblica e che non aveva gradito l’ordinanza con la revoca immediata di concessione d’uso (era il marzo 2011) scaturita dall’operazione «Redux-caposaldo» del Ros dei carabinieri da cui era emerso che il centro veniva di fatto gestito dai Flachi, famiglia storica della mafia calabrese trapiantata in Lombardia.


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ISEO, UN ANNO DOPO

9/11/2012

 
Cosa è stato fatto e cosa c’è in programma per il palazzetto dello sport di via Iseo incendiato dalla ‘ndrangheta
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Tenere alta l’attenzione, continuare a informarsi, parlarne sempre: perché la mafia si nutre del nostro silenzio. Questo è il messaggio più forte che è uscito dall’incontro tenutosi mercoledì 7 novembre nella biblioteca comunale di Villa Litta, zona 9, a un anno di distanza dall’incendio intimidatorio che mandò in fumo una delle strutture sportive più frequentate del quartiere. Un incontro voluto dalle istituzioni e dai residenti per ricordare ma soprattutto per informare: sulle sorti del palazzetto, e sul processo correlato ancora in corso.
Per chi non conoscesse la vicenda, l’8 ottobre 2011, il centro sportivo Ripamonti, ad Affori, periferia Nord della città, andò a fuoco.


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GIU’ AL NORD

26/10/2012

 
La Lombardia si conferma la prima regione del nord per numero di reati contro l’ambiente: i dati del Rapporto Ecomafia 2012 di Legambiente
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“Quello che emerge è la presenza costante di amministratori pubblici e politici nelle inchieste legate alle ecomafie", spiega Sergio Cannavò, responsabile Ambiente e Legalità di Legambiente Lombardia, nel corso della presentazione del Rapporto regionale Ecomafie 2012, svoltosi martedì 23 ottobre “nella sala più bella di Palazzo Marino”, come ha tenuto a sottolineare il Sindaco Giuliano Pisapia, a voler simbolicamente passare il messaggio che le istituzioni avvertono l’urgenza del problema.
Un dato, quello degli esponenti del mondo politico coinvolti nei loschi affari dell’ecomafia, confermato anche nel dossier presentato a Roma tre settimane fa sulla corruzione legata alle politiche ambientali (riferita al periodo compreso tra 1/1/2010 e 30/09/2012), in cui le inchieste relative a questo tipo di fenomeno risultano 78, di cui 15 in Lombardia.


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PRO MEMOMORIA

19/10/2012

 
Quando i boss salivano a Milano
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Flash back: fine anni '70 Stefano Bontade, il 'Principe di Villagrazia', capo della Mafia -che sarà poi ucciso nel 1981 dai Corleonesi di Toto' Riina nella guerra tra cosche che insanguinò Palermo nei primi anni '80- sale regolarmente a Milano per incontrare i propri contatti finanziari e decidere le strategie d'investimento dopo aver riciclato ben al nord del Po le centinaia di miliardi di lire che frutta il traffico di eroina di cui il capoluogo siciliano è l'hub mondiale in quel periodo.
17 febbraio 1983 (diciannove anni esatti prima dell'avvio di "mani pulite") a Milano scatta una maxioperazone contro gli interessi economici delle cosche all'ombra del Duomo. Nel mirino il gotha della criminalità organizzata di stampo mafioso. I nomi sono quelli di famiglie che movimentano tonnellate di droga, comminano centinaia di condanne a morte all'anno e spostano ormai somme di denaro degne del PIL di un paese di medie dimensioni.


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I PRIMI FRUTTI DELL’ANTIMAFIA

23/3/2012

 
Il Comune aprirà insieme a Libera uno Sportello per le vittime della criminalità organizzata
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Tanto tuonò che, finalmente, piovve. Dopo la denuncia fatta a settembre da Giuliano Pisapia di 1 commerciante milanese su 5 costretto a pagare il pizzo -denuncia tanto scioccante da aver provocato non poche polemiche-, dopo la firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Milano e Libera per un’azione comune nella promozione della cultura della legalità, e dopo il travagliato percorso per la costituzione di una Commissione Antimafia interna a Palazzo Marino (oltre a quella dei “saggi”), finalmente l’Amministrazione sta muovendo i primi passi concreti sul terreno del contrasto alla criminalità organizzata, tanto che, nel giro di pochi mesi, il Comune potrebbe addirittura ospitare nei propri spazi uno sportello per le vittime della criminalità organizzata. 


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MAFIA: CONOSCERE PER DEBELLARE

17/2/2012

 
Insediata la Commissione Antimafia e firmato il protocollo per la legalità per Expo 2015, la lotta alla criminalità organizzata prosegue
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Sempre più attuale, sempre più fonte di approfondimento e attenzione da parte dell’Amministrazione, il tema dell’infiltrazione della criminalità organizzata a Milano entrerà nei prossimi giorni a far parte a tutti gli effetti dei lavori del Consiglio comunale. Il 9 febbraio si è infatti finalmente insediata la sospirata Comissione permanente antimafia, istituita pochi giorni prima con i voti della sola maggioranza e di Fli. Come previsto è stato eletto Presidente il consigliere del Pd David Gentili, mentre il suo vice sarà Carmine Abagnale del Pdl. I 18 consiglieri della nuova commissione lavoreranno in collaborazione con ilComitato antimafia istituito dal Sindaco e composto da cinque esperti ,oltre che con dirigenti, funzionari e professionisti in materia. Il Compito ultimo della Commissione sarà quello di “indirizzare l’Amministrazione comunale nella predisposizione di idonei e incisivi strumenti per contribuire alla prevenzione e al contrasto del radicamento delle associazioni di tipo mafioso”.


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