Stazione Zara della MM3, uno dei punti più critici per quanto riguarda gli esiti delle periodiche esondazioni del Seveso. L'ultima "alluvione" di poco più di due settimane fa è un ricordo ancora vivo per chi sta ancora contando i danni. Eppure, in alcuni casi basta anche la pioggerella sottile di questi giorni. |
In alcune stazioni della MM5 gli ascensori funzionano a singhiozzo ![]() Sono entrati in funzione poco più di un mese fa gli ascensori nelle stazioni della "metropolitana più moderna d'Europa", la MM5, ma evidentemente alcuni di questi non hanno retto il passo di tanta innovazione e sono in evidente affanno. Non si tratta di un unico episodio. Alla stazione di Istria -cui si riferiscono queste foto- i guasti si sono ripetuti almeno tre volte negli ultimi dieci giorni e altri se ne sono verificati nelle stazioni di Marche e Zara. Stazione Lima della linea 1 della metropolitana ![]() Stazione Lima della linea 1 della metropolitana, banchina in direzione Rho/Bisceglie: scala mobile in manutenzione. Nulla di strano. Decine di scale mobili delle stazioni del metrò vengono bloccate ogni giorno per riparazioni o controlli. Peccato che la scala in questione sia ferma da oltre due mesi. E soprattutto sembra non vi sia alcuna certezza sui tempi di ripristino. Alla fine di agosto apparve un cartello che assicurava la riattivazione entro il 30 settembre (foto 1 e 2). Passata la data prevista per la rimessa in funzione, l'unico cambiamento è stato quello del cartello (foto 3): "Scala mobile non funzionante. Stiamo provvedendo a sostituirla con altro impianto". Una correzione doverosa, ma imprecisa. ![]() Ennesimo guasto alle scala mobile di risalita della metropolitana alla stazione Centrale. Il cartello di Atm immortalato nella foto scattata il 13 gennaio scorso segnala tre settimane di attesa per il ripristino del servizio. Ormai abituati e rassegnati a dover trascinare su per le scale valigie e borsoni i pendolari. ![]() Se fossimo in un’oscura viuzza di periferia lo si potrebbe anche accettare, ma nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele, sotto gli occhi dei turisti e sulle loro teste, una targa toponomastica mestamente penzolante non è certo un bel biglietto da visita per la Milano dell’Expo. ![]() Si sa, ad agosto la città rallenta i ritmi, si svuota –molto meno di un tempo, però–. Saracinesche abbassate, idraulici ed elettricisti pressoché introvabili e le corse del trasporto pubblico un po’ più rade del solito. Tutto nella norma, poiché tutti hanno diritto alla meritata vacanza e non si può certo pretendere che la metropolitana passi con la frequenza degli altri mesi. Eppure 12 minuti di attesa alla stazione di Loreto per la linea 2 del metrò sono tanti anche per agosto. Anche perché la foto non è stata scattata in tarda serata bensì alle 18,58 di martedì 4 agosto, quando coloro che attendono sulla banchina per rincasare sono quelli –e non sono pochi– che nel mese del solleone sono ancora al lavoro all’ombra della Madonnina. ![]() Chi cerca l’ombra in piazza Duomo può imbattersi nei pannelli che avvolgono il cantiere dell’Arengario dove, al termine dei lavori, dovrebbe avere sede il Museo del Novecento. I pannelli lucidi e curati descrivono le fasi del restauro e presentano sommariamente alcune delle opere d’arte che vi saranno ospitate. Un catalogo prezioso che andrà da Piero Manzoni a Giorgio De Chirico, da Lucio Fontana a Giorgio Moranti. Di alcune delle opere che saranno ospitate dal Museo del ‘900 sono riprodotte sui pannelli: Il quarto stato di Pellizza Da Volpedo, Concetto Spaziale di Lucio Fontana, Il figliol prodigo di Giorgio De Chirico, Natura Morta di Giorgio Moranti, Impronta d’artista di Piero Manzoni. Peccato per quattro immagini su cinque le didascalie non corrispondono all’immagine.Non è un buon inizio per un museo. ![]() Sarà per l’enorme mole di arretrati accumulati negli ultimi mesi. Sarà per un improvvisa epidemia di guasti nella flotta aziendale. Sarà che l’outsourcing non si ferma nemmeno davanti ai simboli. Sarà un caso, ma stamani (14 maggio) nel centro di Milano alcuni furgoni a nolo effettuavano la consegna di pacchi. Nulla di strano? Non proprio perché quei furgoni che ognuno di noi può affittare un tot all’ora per fare il trasloco, avevano attaccato sul portellone posteriore un foglio di carta formato A4 con la scritta poste italiane. Ad ogni “fermata” scendeva il postino in divisa, caricava il carrellino giallo di pacchi, grandi buste e involti celofanati e via a consegnare e a far sbiadire il ricordo dei furgoncini grigi con il cerchio giallo con la scritta “PT” sulla fiancata. ATM...e viaggi sicuro ![]() Gli ultimi mesi per ATM sono stati un vero calvario per i passeggeri e per l’azienda. Ritardi, guasti, incidenti e polemiche conseguenti, con i vertici del trasporto pubblico milanese finiti sotto gli strali di opposizione e maggioranza. Ma i problemi non finiscono una volta scesi dal tram, dall’autobus o dal vagone del metrò. Può capitare infatti che su una banchina di una stazione della metropolitana (nel caso di queste foto quella di Lima) il vano delle prese dell’alta tensione -220 e 380 volt- sia aperto e accessibile a tutti. Quasi come una Venezia qualsiasi ![]() Quasi come una Venezia qualsiasi, ma altro che marea basta mezza giornata di pioggia et voilà mezza stazione della metrò di San Babila finisce sott’acqua. Poca cosa rispetto ai tram che giocano agli autoscontri ma è forse il segnale che il trasporto pubblico milanese si trova con l’acqua alla gola. La Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo rimanda la questione al Consiglio di Stato ![]() Nel bel mezzo dell’estate 2008 arriva un aggiornamento sull’annosa questione “gronda” (più correttamente Strada Interquartiere Nord). Eravamo rimasti in attesa del giudizio della Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo sulla necessità di sottoporre l’asse viabilistico in questione a valutazione di impatto ambientale (VIA), mentre in marzo era stata approvata una delibera di giunta che si riferiva al progetto di una “strada di collegamento fra viale Zara e il Nuovo Polo Fieristico di Rho” che ricalcava proprio la SIN. ![]() Protocollo di Kyoto, prezzo dell’energia alle stelle, risparmio energetico e chi più ne ha più ne metta. Come una litania ossessiva queste parole ci accompagnano fino a farci sentire in colpa verso il mondo, e ancor più verso il nostro portafogli, se abbandoniamo il salotto per più di trenta secondi lasciandovi la luce accesa. Fanno quindi un certo effetto una vedere una ventina di lampioni accesi su viale Zara, da piazzale Lagosta a viale Stelvio, alle undici di un luminosissimo mattino di fine luglio. ![]() Al centro dell’attenzione per le proteste dei residenti costretti a veglie forzate a causa della movida che si anima ogni estate sulle loro sponde. Finiti nel Dossier Expo perché nel 2015 Milano dovrebbe ritornare ad avere dopo un secolo una vera via d’acqua. Per il momento i Navigli non se la passano bene tra sponde pericolanti e sporcizia. ![]() A fronte dello sciopero degli autotrasportatori cominciato lunedì 10 e che si protrarrà fino a questo venerdì, visti i pesanti allarmismi lanciati nelle ultime ore, abbiamo deciso di effettuare un giro in alcuni supermercati di una delle zone più commerciali della città, quella di Porta Venezia - Piazzale Loreto. Nella mattinata di oggi, mercoledì 12 dicembre, la situazione è la stessa di tanti altri giorni infrasettimanali. Frutta e verdura fresche abbondano nei bancali, così come non mancano carne e pesce appena consegnati stamattina presto. Medesima condizione nel banchi frigo: latte e derivati, così come le uova sono di giornata. E il pane? Appena sfornato. ![]() Lunedì 3 dicembre è stata abbattuta l'ultima parte della Stecca degli Artigiani, nonostante l’accordo raggiunto a Ottobre tra Comune e Rifondazione Comunista, proprietaria di una sede all'Interno della Stecca, L’accordo, siglato dall’Assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli alla presenza del difensore civico cittadino e con il consenso del Prefetto di Milano e del direttore generale Piero Borghini, assicurava che per 50 giorni le ruspe non sarebbero intervenute a concludere la demolizione già avviata ad Aprile, oltre a garantire 7 incontri di approfondimento sui temi relativi all'urbanistica e alla viabilità tra comitati ed Assessori competenti. ![]() La chiusura al traffico di viale Zara per realizzare un’opera quanto mai necessaria come la linea 5 della metropolitana ha suscitato parecchie proteste e un notevole aggravamento della già caotica situazione viabilistica del quadrante nord della città. Ma se i disagi di tre anni vengono poi ripagati dai benefici che dureranno decenni il gioco vale la candela. Però se l’organizzazione dei lavori fosse programmata in modo da ridurre al minimo gli inconvenienti per i cittadini, gli esercizi commerciali e tutti coloro che devono transitare da quelle parti sarebbe ovviamente meglio. Da un mese il tratto di viale Zara interessato effettivamente dai lavori è quello che va dall’incrocio con viale Stelvio a quello con viale Marche. ![]() Ore 19,15 una delle uscite –guarda caso l’unica dotata di montascale per le carrozzelle– della stazione della metropolitana Amendola-Fiera è praticamente un parcheggio; fanno fatica a districarsi tra auto in sosta e pali anche coloro che possono camminare senza problemi. Le automobili sono parcheggiate fin quasi sui gradini. Ovviamente senza alcuna multa sul parabrezza. Uno sciopero improvviso dell’AMSA? ![]() Un’installazione artistica? Oppure un vero e proprio sabotaggio? Queste le domande di coloro che venerdì pomeriggio passeggiando per via San Pietro all’Orto –prestigiosa via del centro che congiunge corso Vittorio Emanuele con l’esclusivo quadrilatero della moda– si sono imbatti in un cumulo di cartoni e immondizia che ostruiva uno dei marciapiedi proprio alla vigilia della visita degli ispettori del Boureau international des expositions che dovranno decidere tra Milano e Smirne per l’assegnazione dell’Expo 2015. ![]() Passi per le vecchie –si fa per dire poiché molte hanno meno di 40 anni– stazioni della linea 1 della metropolitana, ma catini e segatura a raccogliere le infiltrazioni nella stazione di zara della MM3 –una delle più recenti– fa una certa impressione. “Basta una pioggia un po’ più intensa e dal soffitto inizia a piovere” dice sconsolato un agente di stazione. |
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