Ancora fermi i lavori in piazza Meda e scoppia la polemica sulle infiltrazioni mafiose nelle catene dei subappalti

Vero è che si tratta di una storia che risale al 2005 e che –come sostiene l’Assessore ai lavori pubblici Simini– dimostrerebbe l’efficacia dei controlli effettuati dal Comune sugli appalti per le opere pubbliche. Eppure è altrettanto vero che l’impresa in odore di mafia, e collegata ad un’altra società indagata per smaltimento illecito di rifiuti, nel corso degli ultimi anni ha fatto parecchie pressioni per rientrare nel cantiere di piazza Meda, tanto che l’iter dei ricorsi ha provocato un ritardo di tre anni sui tempi previsti per l’avvio dei lavori.
Nelle ultime settimane si è molto parlato del rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella grande partita dell’Expo. L’allarme è stato lanciato dalla Direzione distrettuale antimafia, dal Capo della Squadra mobile e da numerosi esperti.