In autunno partiranno i lavori per la riqualificazione della struttura nel cuore del quartiere Gallaratese: uno spazio pubblico con attività sociali e culturali
Fino a oggi era una delle numerose cascine milanesi in attesa di una riqualificazione, e della restituzione a una nuova funzione pubblica: Cascina Cotica, un'area di 1.500 mq nel cuore del quartiere Gallaratese, tornerà a breve ad animarsi, diventando uno spazio pubblico con attività culturali e sociali. Era questo l’obiettivo del bando con cui Comune di Milano ha messo a disposizione per 30 anni il diritto di superficie della Cascina di via Giulio Natta, dichiarata di interesse storico e artistico dalla Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici. Il progetto della cooperativa E.CO.POLIS vincitore della gara ha ottenuto il nullaosta della Commissione Paesaggistica; entro la fine di settembre Comune e società stipuleranno la convenzione propedeutica all’inizio dei lavori, che avverrà in autunno. |
“A Milano abbiamo uno straordinario patrimonio di cascine di grande valore storico, culturale e ambientale – sottolinea l’assessore all’Urbanistica e Agricoltura Pierfrancesco Maran-. Progetti come questo ci consentono di recuperare le strutture ammalorate e in disuso, rigenerando i terreni e trasformando gli spazi i luoghi di socialità per tutto il quartiere, senza rinunciare alla loro identità originaria”. “Ricreeremo un piccolo borgo – assicurano il presidente di E.CO.POLIS Vincenzo Barbieri e il curatore del progetto Natale Comotti - riqualificando gli spazi per offrire nuovi servizi e incentivare le relazioni di comunità all'interno della cascina e nel suo intorno. Coinvolgeremo i cittadini nella pianificazione delle attività che renderanno vitale la cascina”.
A Milano sono circa le 60 cascine di proprietà comunale pervenute nella disponibilità dell’Amministrazione in seguito a lasciti, donazioni e operazioni di compravendita. Se storicamente l’identità delle cascine milanesi era legata all’abitare, all’agricoltura e all’alimentazione, negli anni recenti si è sviluppata una nuova vocazione di fruibilità pubblica. Molte strutture sono state recuperate e tenute in vita da soggetti del terzo settore e associazioni di cittadini che al loro interno hanno trovato spazi disponibili e flessibili per ospitare attività sociali e culturali di diverso tipo e servizi per i cittadini: comunità di alloggio e cura, spazi per la cultura, laboratori didattici, luoghi di socialità e tempo libero. La politica di rigenerazione urbana delle cascine in disuso è fortemente incentivata dall’Amministrazione comunale attraverso la stipula di contratti di lunga durata con i soggetti cui vengono affidati gli spazi, in modo da consentire loro di effettuare gli investimenti necessari per il recupero della struttura e la sua rifunzionalizzazione.