La maggioranza litiga sul carico e scarico merci. Le delibere rimangono nei cassetti e ATM promette entro breve un piano rivoluzionario

Questa volta l’”accusa” riguarda il mancato adempimento del progetto dei “Centri di distribuzione urbana” per la pianificazione territoriale del carico-scarico merci.
Un progetto in linea con quelli già operativi in gran parte delle metropoli europee, che consentirebbe di disciplinare il traffico commerciale di un centro città patologicamente congestionato e avvelenato dalle emissioni inquinanti.
Tempi duri per l’Assessore alla mobilità Edoardo Croci, già ai ferri corti col suo stesso schieramento per posizioni “radicali” e discordanti circa gli aumenti del gratta e sosta e la paventata, poi scampata, estensione dell’ecopass alle auto ero 4 senza filtro antiparticolato.
“Per il trasporto merci a Milano ora si pone la sfida più impegnativa: quella delle misure strutturali, strategiche (le piattaforme logistiche, i centri di distribuzione urbana), per razionalizzare i flussi di traffico, diminuire l’inquinamento, la congestione”.
Così prometteva il fu Assessore nel lontano 2003 salvo poi ammettere di lì a pochi mesi il fallimento del piano volto a regolamentare attraverso orari, divieti e controlli il flusso dei trasporti.
Gli azzurri vanno oltre; sostengono che il governo Berlusconi nel 2006 avrebbe finanziato duecentomila euro per la costruzione di piattaforme logistiche in zone periferiche della città; fondi che l’Assessore continuerebbe a tenere inspiegabilmente bloccati.
Da canto suo Croci settimana scorsa ha appoggiato le posizioni del Sindaco, che in risposta all’ennesima procedura di infrazione della Corte Europea indirizzata alla Lombardia per gli elevati livelli di inquinamento, ha caldeggiato l’attuazione repentina di un piano di carico-scarico merci in orari notturni.
Soluzione questa, già stabilita da una delibera comunale del settembre 2007, approvata nel gennaio 2008 ma rimasta fino ad oggi lettera morta. Delibera che ora larga parte della maggioranza sembra rinnegare, escludendo la possibilità di imporre ai commercianti di lavorare al calar del sole.
Per Forza Italia e per i commercianti c’è bisogno di interventi capillari e risolutivi. Per questo lunedì prossimo in consiglio comunale il partito di maggioranza presenterà una mozione per chiedere l’individuazione delle aree idonee alla costruzione di piattaforme logistiche.
Insomma: l’intento è tornare al piano di Goggi, simile a quelli già funzionanti anche in diverse città italiane, con la costituzione di una rete strutturata di trasporto delle merci. Lo schema ottimale prevede innanzi tutto la limitazione del numero di operatori privati coinvolti nel “business” del trasporto merci a favore di una rete omogenea orchestrata da un’unica regia.
Prevede dunque, il successo di città come Hannover, Zurigo o Amsterdam lo dimostrano, la “semplificazione ecologica” del processo di carico-scarico, con l’assemblaggio di tutte le merci in apposite piattaforme logistiche in zone periferiche o appena fuori città. Da qui le merci verrebbero prelevate da mezzi di trasporto elettrici non inquinanti e trasportati secondo criteri di ottimizzazione in centro.
A Milano questo potrebbe accadere tra pochissimo tempo.
Ce lo garantiscono fonti di Atm, incaricata dal Comune di progettare un piano logistico adatto alla città.
“Ci stiamo lavorando, entro una decina di giorni siamo pronti” promettono dall’ Azienda trasporti milanesi.
Consigliabile però frenare gli entusiasmi.
La storia dell’amministrazione pubblica della città insegna come tra il dire e il fare ci sia di mezzo un mare. Anche qualora fosse davvero imminente l’ufficializzazione del piano, tempi biblici seguiranno prevedibilmente la concretizzazione del rivoluzionamento del sistema.
Bisognerà aspettare di veder risolta la “lotta” con la miriade di operatori attivi nel settore trasporti, si dovrà procedere alla costruzione o all’adattamento dei punti di raccolta merci, e si dovrà attendere l’esito dell’interminabile trattativa con la lobby dei commercianti, che sempre più, in questa città, sembrano orientare le logiche amministrative.
Giulia Cusumano