Allo spazio Forma Meravigli fino al 19 febbraio ci sono "Gli Americani" di Robert Frank
"L'importante è vedere ciò che è invisibile ad altri. Magari che aspetto abbia la speranza, o la tristezza". Sono parole di Robert Frank, classe 1924, trasferito negli Stati Uniti dalla Svizzera sul finire degli anni '40 per lavorare come fotografo di moda. E' lì che incontra la Beat Generation e i suoi esponenti, inizia a lavorare come reporter freelance e riceve una borsa di studio della Fondazione Guggenheim (primo fotografo europea a riceverla), grazie alla quale potrà realizzare The Americans nel ‘55 e ‘56. |
E' un viaggio in bianco e nero lungo l'America quello che scorre lungo le pareti dello Spazio Forma Meravigli che espone fino al 19 febbraio prossimo "The Americans": per la prima volta in mostra a Milano 83 fotografie vintage; la serie completa del progetto fotografico realizzato da Frank tra il 1955 e il 1956, cambiando il modo di pensare al reportage. Cowboys in attesa di tristi rodeo, campi lunghi di strade che si lanciano desolate "nella piatta incredibile immensità dell'America in New Mexico, sotto la luna del prigioniero.." (è ancora Kerouac a parlare), volti che guardano attraverso i vetri di un'auto, funerali che passano e musica, sembra di sentirla, che esce dai jukebox di certi bar spersi nel nulla. Dettagli di vita e particolari di un paese sconfinato, racchiusi nei ritratti sfuocati, e in fotografie "dai tagli apparentemente casuali ma che in realtà, con cruda consapevolezza, traducono lo spirito dell’America dell’epoca". Il racconto dell'America e dei suoi miti, il senso del reportage e l'istinto puro del viaggio tradotto in immagini.
Il libro, che significativamente venne pubblicato per la prima volta in Francia e non in America, lo consacrerà definitivamente come maestro della storia della fotografia. E proprio al libro, diventato un vero e proprio culto per generazioni di fotografi, è dedicata una sala all’interno del percorso espositivo di Forma Meravigli con la riproduzione dell’impaginato, stralci del testo introduttivo di Jack Kerouac e con alcune tra le edizioni pubblicate a partire dal 1958, compresa la prima edizione italiana del volume, che uscì in Italia con la copertina illustrata dal grande Saul Steinberg.
Negli anni Sessanta, Frank abbandonò la fotografia per dedicarsi completamente alla realizzazione di film. Nel 1994 donò gran parte del suo materiale artistico alla National Gallery of Art di Washington che crea la Robert Frank Collection; è la prima volta che accade per un artista vivente.
La mostra, con il patrocinio del Comune di Milano, è realizzata in collaborazione con la MEP, Maison Européenne de la Photographie di Parigi, e promossa da Forma Meravigli, un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto.
Forma Meravigli
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