L’episodio dell’incendio doloso al Palazzetto dello Sport ad Affori la dice lunga sulla presenza della mafia a Milano

Dopo la revoca della concessione d’uso a Milano Sportiva, il centro e la piscine tornano a MilanoSport, ma mentre la piscine viene, tra mille difficoltà, riaperta a settembre coi relativi corsi, il palazzetto resta chiuso in balia del vandalismo di qualche bulletto di quartiere. Finchè, in pieno sabato pomeriggio, la scorsa settimana, altissime fiamme vengono avvistate dagli abitanti della zona e dagli automobilisti che transitano lungo viale Enrico Fermi, su cui il centro è affacciato. E’ chiaro da subito che l’incendio è doloso, è chiaro da subito, per le forze dell’ordine, che si tratta di un “avvertimento” della ‘ndrangheta. “Un pessimo segnale che mi preoccupa e che deve preoccupare tutti - ha dichiarato in merito alla vicenda Giuliano Pisapia - Il fatto che in pieno giorno sia accaduto un episodio così grave non può che far riflettere sulla necessità di tenere altissimo il livello di attenzione su tutto ciò che può riguardare la presenza criminale a Milano. Su questo fronte l’impegno della mia amministrazione è assoluto, un impegno che, sono certo, è condiviso da tutta la città e da tutte le altre istituzioni”. L’accaduto ha molto colpito gli abitanti della zona, che hanno subito indetto una fiaccolata per manifestare a sostegno della legalità: alla fiaccolata hanno partecipato, oltre al presidente del CdZ 9 Beatrice Uguccioni, gli assessori Marco Granelli e Chiara Bisconti. La piscina adiacente al centro sportivo, pressoché intatta, è stata subito riaperta. Resta l’interrogativo sulla sorte della struttura andata in fumo, con la speranza che non diventi l’ennesimo buco nero di una città che mostra sempre più il suo lato oscuro.
A.Pozzi