Il Comune deve trovare oltre 400 milioni di euro per far quadrare i conti. E il nuovo Assessore chiama tutti a fare squadra

Dopo due riunioni di Giunta, ecco i numeri nero su bianco. 437 milioni è il disavanzo tra entrate e uscite previsto per il 2013, allo stato attuale dei conti. Balzani ha spiegato che a partire dal 2010 il Comune ha ricevuto 250 milioni di trasferimenti in meno dallo Stato, a cui quest’anno si è aggiunto un ulteriore taglio nelle possibilità di spesa per 130 milioni, dovuto al Patto di stablità.
Una situazione che in termini economici si può senz’altro definire drammatica, se si considera che il bilancio complessivo del Comune è di 2,6 miliardi di euro: per chiudere in pareggio, mancano in pratica un sesto del totale.
Ostacolo non indifferente è poi il divieto, imposto sempre dall’ultima legge di stabilità, di far fronte al passivo della spesa corrente con quei proventi straordinari che per anni hanno contribuito a coprire i buchi: oneri di urbanizzazione, cessione di patrimoni, e altre entrate, appunto, non strutturali, che quest’anno potranno servire solamente a coprire le spese per investimento.
Che fare, dunque? L’assessore Balzani ha spiegato che non ha voluto porre un obiettivo ai propri colleghi. Anche se la cifra di oltre 430 milioni sembra davvero difficile da raggiungere solamente con una migliore gestione del bilancio (l’anno scorso gli assessori si erano accordati per un taglio di soli 30 milioni), ora tutti i componenti della Giunta dovranno impegnarsi per il massimo contenimento delle spese, senza risparmiarsi.
Prima è necessario che ciascuno faccia la propria parte, “senza antagonismi, senza difendere a tutti costi la spesa storica, senza tabù”, ha chiarito l’assessore. Poi, una volta stesa la bozza del bilancio di previsione, che dovrà arrivare in Aula all’inizio di giugno, si potrà verificare il lavoro fatto, e interrogarsi su altre misure necessarie oltre al sacrosanto contenimento della spesa. Nella visione dell’Assessore, prima si riducono le uscite, poi si valuta se alcune opere o servizi, pur programmati, possono essere posticipati a tempi migliori. Poi, solo come ultima misura da prendere in considerazione, si potranno “rivedere le entrate nei termini di una maggiore equità”. Ovvero rimodulare alcune imposte. A partire, per esempio, dalle rette delle mense scolastiche per i redditi più alti.
Per ora comunque sono solo ipotesi, nessuno a Palazzo Marino vorrebbe ovviamente ritoccare all’insu la pressione fiscale. Quindi anche la via dell’equità verrà dopo quella del risparmio. Ovviamente, ha chiarito l’Assessore, ci sono servizi irrinunciabili, a partire dalle prestazioni sociali e dal trasporto pubblico, che costituiscono il fulcro delle prestazioni al cittadino. Anche in questi ambiti, però, bisognerà rivedere qualcosa.
Per ora c’è da registrare l’unità della Giunta e della maggioranza, che, appunto, hanno lasciato parlare direttamente la responsabile del Bilancio. Nell’ottica di un maggiore coinvolgimento del Consiglio comunale, il cui contributo sarà decisivo nei prossimi mesi, Francesca Balzani ha incontrato già nella giornata di venerdì 5 aprile tutti i capigruppo, per esporre i numeri anche alle forze d’opposizione.
Anche se non sarà facile, l’obiettivo dichiarato dall’Assessore è costruire, nel tempo, un bilancio in pareggio, che non abbia bisogno di entrate straordinarie.
Claudio Urbano