ATM pensa ad un aumento delle tariffe nelle ore di punta contro il sovraffollamento

Un modulazione tecnicamente fattibile con il sistema di biglietti elettronici entrato in vigore nel 2004 e che sarebbe al vaglio anche delle Ferrovie Nord, affette come e più di ATM da un sovraccarico ormai insostenibile nelle fasce orarie critiche.
L'unica soluzione alternativa sarebbe aumentare mezzi e frequenze, ma per motivi tecnici -soprattutto sulla linea 1 della metropolitana- e soprattutto e economici -non ci sono soldi per comprare altri convogli - questa strada non è percorribile. Ecco quindi che la via della dissuasione tariffaria sembra essere la sola soluzione individuata da ATM.
La variazione dei prezzi deve comunque passare dal Consiglio comunale che però dovrebbe aver ben presente che un aumento delle tariffe nelle ore di punta difficilmente riuscirà a svuotare tram, autobus e metropolitane. Chi utilizza i mezzi pubblici per andare a scuola o a lavoro non può modificare gli orari dei propri spostamenti e chi ne può fare a meno già ora non si sposta già ora nelle ore di punta. Inoltre, quasi tutti i pendolari posseggono un abbonamento mensile o annuale: titoli di viaggio che non erano stati toccati dall'aumento di settembre.
In questo caso delle due l'una: o l'aumento del biglietto nelle ore di punta toccherebbe un numero limitatissimo di passeggeri, risultando così del tutto inefficace o toccherebbe gli abbonati, traducendosi nell'estensione dell'aumento di settembre anche a loro.
A conti fatti, quindi, gli sconti previsti per gli orari più tranquilli sarebbero ampiamente bilanciati dalle maggiori tariffe nelle ore di punta, le quali, stando a molte segnalazioni che abbiamo ricevuto, ormai si stanno espandendo: sempre più spesso, infatti, anche nella tarda mattinata e a metà pomeriggio sulle linee 1 e 3 della metropolitana e sui principali mezzi di superficie (i tram 4, 7, 31 e gli autobus 60, 90, 91) si viaggia stipati.
Ettore Pareti