La biblioteca di Baggio non ci sta e a distanza di un anno chiede la riapertura in orario serale

Lunedì 11 febbraio si è tenuto un incontro pubblico per chiedere ufficialmente il ripristino dell’orario serale, che stando a quanto affermato da Aldo Pirola, Direttore del Settore biblioteche in Comune, non è stata chiusa per mancanza di fondi ma per “scarsa utenza”. All’assemblea hanno partecipato oltre cinquanta persone, alle quali il responsabile della biblioteca ha spiegato che il costo di 18mila euro l’anno necessario a garantire l’apertura serale (oltretutto coperta da una cooperativa e non da personale comunale) probabilmente è parso eccessivo se confrontato al volume dell’utenza, che in quella fascia si riduce a poche unità.
Sicuramente vale la pena riflettere, chiedersi se non sia il caso di tenere aperto comunque, anche simbolicamente, quello che è e resta, oltre che un servizio utile e per alcuni necessario, un presidio della cultura a fronte delle “zone buie” di tante periferie della città. Forse vale anche la pena ricordare che lo scorso maggio a Palazzo Marino si tenne una conferenza dal titolo “Biblioteche bene in comune” in cui si è affermato quanto le biblioteche fossero un’opportunità straordinaria per promuovere la cultura e diffonderla sul territorio.
Ad oggi, delle 24 biblioteche rionali di Milano, solo sei offrono il servizio di apertura serale: Accursio, Gallaratese, Sicilia in zona ovest; Affori a nord; Crescenzago ad est; infine Tibaldi a sud. Poche, per una città europea che ospiterà Expo e che professa di voler realizzare il sogno di una ‘cultura diffusa’.
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A.Pozzi