I milanesi sono preoccupati per il futuro, ma non all'ora dell'aperitivo: ecco la fotografia della Camera di Commercio

Come da copione, l'organizzazione dei commercianti prova a spargere ottimismo. Con giustificati motivi, visto che “vivere a Milano piace ancora”.
Confrontando i dati (che sono ricavati da un campione di intervistati semplice e non bilanciato sulle diverse categorie di popolazione) con quelli dell'anno passato, però, si scorgono diverse criticità. Segnali di disagio che accomunano Milano al resto d'Italia per quanto riguarda la crisi economica e che, forse proprio per questo motivo, fanno risaltare il ruolo di luogo privilegiato per il lavoro e per l'economia di cui Milano gode rispetto al Paese.
La preoccupazione maggiore è legata naturalmente al mondo del lavoro. Se a fine 2011 il 29% degli intervistati riteneva che occupazione e congiuntura economica fossero tra i problemi principali per Milano, quest'anno il problema tocca il 37% dei milanesi. Fa riflettere, d'altra parte, che ben il 36% degli intervistati abbia attribuito nell'anno passato il merito della qualità della vita alle istituzioni (classe politica e istituzioni locali), mentre quest'anno il consenso verso la classe dirigente sia sceso al 32%. Ad essere valutati positivamente sono sempre più i singoli o le forze della società civile: secondo il 15% delle persone coinvolte nell'indagine sono i cittadini a dare il maggiore contributo al benessere della città, una percezione di 4 punti superiore rispetto allo scorso anno. Cresce allo stesso tempo il consenso verso associazioni e volontariato.
Guardando ai grandi temi sempre all'ordine del giorno, dall'indagine della Camera di Commercio sembra diminuire la preoccupazione per la sicurezza, espressa l'anno scorso dal 14% degli intervistati, e quest'anno da poco meno del 12% del campione. Sale invece, forse anche per le campagne dell'Amministrazione, l'attenzione all'ambiente, che è una priorità per il 10% delle persone, contro il 5% dello scorso anno. Tornando alla crisi economica, sale anche la preoccupazione che la città si polarizzi tra poveri e benestanti, un'ipotesi quasi non presa in considerazione lo scorso anno.
Per quanto, naturalmente, i dati del sondaggio siano solamente indicativi, dai numeri che abbiamo elencato si può trarre almeno una conclusione: le preoccupazioni dei milanesi sono quelle di tutto il resto d'Italia mentre la fiducia nel dinamismo e nelle potenzialità dell'economia cittadina sono frutto soprattutto delle radicate convinzioni nelle possibilità che Milano da sempre offre rispetto rispetto al resto d'Italia.
Di fronte ad un quadro ovviamente contrastato, ad alcune abitudini non si rinuncia: come rito, o semplicemente come cena a basso costo, l'aperitivo serale è momento caratteristico della città per un quinto degli interpellati. Forse non li hanno sull'economia, ma almeno sul divertimento i milanesi vogliono i loro punti fermi.
C.Urbano