Inaugurato lo spazio riqualificato, che torna all'antica veste: e in attesa dei lavori il Diurno Venezia riapre al pubblico
| L'aveva annunciato nell'ottobre 2014, l'assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza, spiegando che anche durante Expo sarebbe stato meglio avere un cantiere ordinato che il degrado ordinario: e un anno fa, a novembre sono partiti i lavori in piazza Oberdan, inaugurata oggi con grande soddisfazione di tutti, dal Comune, alla Soprintendenza ai Beni Culturali, al Fai (Fondo Ambiente Italiano). Il recupero della piazza (vedi fotogallery), costato un anno di lavori e 700mila euro, è consistito nel recupero della pavimentazione e del tetto del bagno diurno sottostante che è stato rinforzato, ma non solo poichè gli interventi hanno interessato anch le colonne che nascondono i due camini dai quali fuoriescono i fumi del bagno e la pensilina, l'unico esempio rimasto di accesso originale al diurno. |
Ma la piazza è solo una parte della "rinascita" dell'area: torna protagonista, per la gioia di molti che da anni aspettavano questo momento e che si sono adoperati per il suo recupero come il consigliere di zona 3 Michele Sacerdoti, anche l'Albergo Diurno Venezia, la storica struttura progettata da Piero Portaluppi che ospitava bagni, terme, barbieri ma che era abbandonata da anni, un vero e proprio capolavoro di Art Decò lasciato a se stesso. Grazie a una convenzione stipulata lo scorso maggio dal Fai col Comune, gli antichi bagni, ripuliti e sistemati dai volontari del Fondo ambiente italiano, riapriranno al pubblico da domani e per tutto il weekend lungo di Sant'Ambrogio dalle 10 alle 18. Sarà possibile visitare l'albergo diurno per altri cinque sabati durante dicembre e gennaio ( 12 e 19 dicembre, 9, 16 e 23 gennaio. Parallelamente alla programmazione delle giornate di apertura straordinaria, il Fai avvierà una serie di attività preliminari alla redazione di un progetto di recupero che dovrebbe essere presentato entro l'estate 2016. Dopodiché - ha spiegato Marco Magnifico, vicepresidente del Fai - "lanceremo una raccolta fondi, perché vorremmo che fossero i milanesi a restaurare questo posto, donando quello che possono". Nel frattempo verrà lanciato un concorso di idee per offrire ai giovani professionisti la possibilità di "pensare a una valorizzazione più moderna che si affianchi a quella tradizionale", ha continuato Magnifico.