PM10, l’emergenza continua e il Comune rimane a guardare mentre siamo a 28 giorni di superamento delle soglie dall’inizio dell’anno

Che gli effetti delle condizioni metereologiche si siano sommate al blocco non c’è dubbio, come è altrettanto indubbio che lo stop alle auto male non ha fatto.
Nessuno può pensare che una domenica di divieto alla circolazione possa bastare a risolvere il problema PM10; ma chi può pensare che si possa demandare la soluzione ai sempre citati interventi strutturali di cui si fa l’elenco da oltre dieci anni e che in gran parte rimangono sulla carta dei progetti o, peggio, nel sempre più lungo elenco delle promesse mai mantenute? Dopo i 75,5 microgrammi al metricubo di PM10 registrati da Chiamamilano lunedì 1 febbraio –comunque di oltre 25 microgrammi sopra la soglia consentita– negli ultimi due giorni, complice anche il ristabilirsi della stasi atmosferica, abbiamo assistito ad una nuova impennata: 128,1 microgrammi martedì 2 febbraio e 126,3 microgrammi mercoledì 3.
Dati a dir poco impressionanti, eppure destinati a non indurre Comune e Regione a non prendere alcuna decisione. Fino a questo momento –giovedì 4 febbraio– la riunione tra Sindaco e Governatore ha prodotto un nulla di fatto. Decisione rinviata ad un incontro con i Sindaci dell’hinterland per capire se andare ad un nuovo blocco domenicale per il quale, però, non sembrano esserci ormai i tempi tecnici.
Anzi, il Sindaco di Milano ha parlato di un miglioramento della qualità dell’aria rispetto alla scorsa settimana. Ovvero, il malato che cinque giorni fa aveva la broncopolmonite e la febbre a 42 adesso ha la broncopolmonite e la febbre a 41 e mezzo; si può anche dimetterlo.
Ettore Pareti