Il racconto di una visita "guidata" al mercato ittico più grande d'Italia, per capire da dove viene il pesce che mangiamo
| A casa, o al ristorante, tra la moda dei "sushi all you can eat" e gli allerta dell'ultimo periodo sulla sindrome sgombroide, una certezza e una domanda: la prima è che il consumo di pescato è fortemente aumentato, la seconda, legittima e doverosa, è "da dove arriva il pesce che mangiamo?". Proviamo a dare una risposta, parziale ma utile a sapere qualcosa in più rispetto a quello che (forse) già sappiamo. Lo scorso 27 settembre un gruppo di persone appartenenti ad alcuni enti tra cui Slow Food Milano, Istituto per gli Studi sul Mare, Greenpeace gruppo locale Milano e Sharklab Malta hanno visitato previa autorizzazione il Mercato Ittico di Milano, sito in via Lombroso. Lo spunto della visita è stato dato dal procedere del progetto Blue Food Green Future, cui partecipano, oltre ai suddetti, anche WWF, Verdeacqua ONLUS e AIRG Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi: il progetto è nato nel 2015 a monte di un'Expo che ambiva a discutere globalmente di come "nutrire il piantea" e focalizza la sua attenzione sulle risorse alimentari legate alla pesca e all’acquacoltura, sui metodi di prelievo, sui consumi e come il nostro rapporto di consumatori di cibi provenienti dal pianeta oceano possa e debba cambiare per garantire un futuro sostenibile a queste risorse sempre più minacciate e fondamentali per tutto il genere umano. |