Una mostra collettiva sul tema del lavoro in Italia

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Una mostra collettiva sul tema del lavoro in Italia ![]() L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Almeno in teoria: nella pratica lo è sempre meno spesso, perché il mondo del lavoro nel nostro paese è composto di lavoro nero, mancati investimenti sulla sicurezza, precariato, illegalità a danno dei lavoratori di ogni età e provenienza. Così suona beffardo il primo comma dell’articolo 1 della Costituzione a guardare i lavori esposti nella mostra collettiva curata da Francesca Guerisoli e inaugurata lunedì scorso 4 ottobre presso l’Arci Bellezza: opere che partono da una riflessione sulla situazione lavorativa in Italia per offrirne singole visioni che s’intersecano fornendo, nella loro complementarità, un quadro del macro-tema del lavoro nella sua complessità. Dal lavoro nero agli stage, dalle morti bianche alla delocalizzazione, al precariato: il lavoro di alcuni cinesi all'interno di una sartoria abusiva di Milano nelle foto di Oppy De Bernardo, le simboliche morti bianche nel video del neo-collettivo NoiSeGrUp (Stefano Lupatini e Daniela Capelloni), il caso Pomigliano d'Arco nel video Informazione di Salvatore Manzi, l’ironico Giubileo degli stagisti nell’installazione di Alessandro Nassiri Tabibzadeh, precariato e lavoro nero nell'installazione I miei anni invisibili di Giuliana Racco; e infine i morti della Thyssenkrupp in Festhyssen di Carlo Steiner. Depositata dal Pd milanese un’interrogazione sulla gestione delle rette della mensa scolastica ![]() Ormai è una vera e propria “class action” quella dei genitori milanesi contro Milano Ristorazione. Dopo la lasagne “pelose” della scorsa primavera, le denunce di inadempienze e anomalie del servizio da parte della municipalizzata che gestisce le mense e i centri cucina delle scuole della città non smettono di fioccare. E tra le problematiche in campo non c’è solo (si fa per dire) la qualità del cibo che viene servito ai bambini, ma anche il sistema di rette. Negli ultimi giorni, infatti, alcuni genitori che avevano diritto all’esenzione totale, o alla riduzione delle rette delle mense scolastiche, si sono visti recapitare una comunicazione di Milano Ristorazione in cui venivano avvisati del loro inserimento nelle fasce più alte delle rette della mensa a causa della mancata comunicazione della loro condizione di reddito. Uno sportello di consulenza e orientamento nell’ambito del progetto Open Eyes, promosso da Chiamamilano ![]() Un osservatorio sull’uso e l’abuso della rete informatica, uno sportello di consulenza nei casi di cyberstalking giovanile, percorsi di formazione per insegnanti e genitori, ricerca sul campo: è “Open Eyes: safenet use”, un progetto nato dalla collaborazione di Chiamamilano e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Niccolò Machiavelli” di Pioltello con il sostegno del Ministero dell’istruzione. Nei nidi e materne del Comune di Milano manca il 50% degli insegnanti di sostegno ![]() La questione è complessa, anche se si tende a semplificarla. Il tema è caldo, e si fa sentire a molteplici livelli attraverso i vari ordini della scuola e delle istituzioni. Si parla di disabilità, anzi di disabilità nell’infanzia. Ogni giorno arrivano segnalazioni da parte di genitori di bambini disabili che frequentano i nidi e le scuole materne del Comune di Milano, e raccontano di insegnanti che non ci sono più, o che hanno la metà delle ore dell’anno precedente, o che devono coprire turni su scuole diverse, anche in barba alla continuità, che in un servizio del genere, è essenziale. Palazzo Marino vince l’ultimo round dello scontro sui terreni per l’Expo, ma il match non è finito ![]() Doveva essere l’Expo della terra, è diventato l’expo dei terreni. Doveva essere l’Esposizione universale, è stata ridotta all’esposizione delle faide tra i potentati locali del centrodestra. Doveva essere l’Expo della partecipazione e del coinvolgimento, alla fine le decisioni sono state prese al chiuso del salotto del Sindaco. Ecco la mesta parabola dell’Expo 2015, che ha disceso l’ennesimo gradino in una riunione notturna a testimoniare plasticamente che l’evento presentato oltre due anni e mezzo fa come occasione di rilancio per la città è stato ridotto ad un ring sul quale le istituzioni locali se le sono date di santa ragione senza spiegare davvero alla città le motivazioni reali di uno scontro rimasto incomprensibile per la stragrande maggioranza dei Milanesi. Architetti, urbanisti ed esperti a disposizione dei cittadini che vogliono formulare le proprie osservazioni sul Piano di governo del territorio ![]() Da poco più di due settimane ogni cittadino milanese può presentare presso gli uffici del Comune le proprie osservazioni al Piano di governo del territorio che tornerà in discussione in Consiglio comunale all’inizio del 2011. Si tratta della fase più importante del lungo iter del PGT che è cominciato a gennaio di quest’anno. Fino al 15 novembre infatti i milanesi potranno contribuire a migliorare il documento che disegna il futuro di Milano sia dal punto di vista urbanistico che sociale. Chiamamilano nel corso dell’ultimo anno ha espresso chiaramente la propria posizione critica su un provvedimento che non solo rischia di cementificare una città già oberata di costruzioni, ma prevede la sostanziale cessione ai privati delle strategie di sviluppo di Milano, introducendo, peraltro, forzature su cui potrebbero abbattersi una serie cospicua di ricorsi. |
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