Due studi di Nomisma e Scenari Immobiliari dimostrano che il mercato immobiliare è in difficoltà

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Due studi di Nomisma e Scenari Immobiliari dimostrano che il mercato immobiliare è in difficoltà ![]() Forse stiamo uscendo dalla crisi, come ha sostenuto ieri il Governatore della Banca d’Italia. Certo non sappiamo in che modo, come ha analizzato sul Sole 24Ore del 25 agosto Nouriel Roubini, l’economista che aveva previsto il crack finanziario in tempi non sospetti. Molti dati sono contrastanti, soprattutto per quel che riguarda l’Italia. Il 30 agosto e l’1 settembre l’Anteo chiude con una festa le celebrazioni dei tren’anni di attività ![]() Festa per tutti gli amanti del cinema (e non solo) il 31 agosto e 1 settembre: arriva la due giorni di chiusura del periodo di festeggiamento dei trent’anni di attività del cinema Anteo, casa del cinema che ha saputo adeguarsi al passare del tempo senza rinunciare alla propria identità. Musica, teatro e cinema a volontà, dunque, e a costo zero. Dopo aver festeggiato per tutto il mese con la riproposizione in sala di film di repertorio - due alla settimana – ora il cinema fondato da Lionello Cerri nel 1979 in via Milazzo (da qualche anno diventato doppio, con la riapertura dell’Apollo) si prepara alle celebrazioni finali. Il percorso ciclopedonale in piazza Maciachini è diventato un parcheggio ![]() “E’ pronto il progetto per la realizzazione del primo Raggio Verde che unirà San Marco al Parco Nord”: dichiarazione rilasciata dall’Assessore all’Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo il 25/05/2007, in occasione dell’iniziativa ‘Raggi Verdi in Bici’ del 27 maggio 2007. “Giardini, aiuole, parchi, ma anche una corretta segnaletica per rendere i percorsi sicuri, sono già allo studio ed entro la fine dell’anno saranno presenti su alcuni tratti del primo Raggio” continuava. Il “lifting per dieci piazze” presentato dal Comune ricorda tanto le “otto nuove porte per Milano” annunciate nel 2000 e mai realizzate ![]() Squilli di trombe e rulli di tamburi, come sempre accade quando si tratta di annunciare le promesse –regolarmente non mantenute– che ormai sono la cifra della politica di Palazzo Marino. Questa storia ha radici abbastanza lontane, ma ha stretti legami con l’attualità. Era il 2000, l’Expo non era neppure in mente dei, e il Comune lanciava il progetto “Otto nuove porte per Milano”. Con tutta l’enfasi necessaria l’amministrazione cittadina dichiarava “È un importante segnale verso la riqualificazione estetica di Milano” e due anni dopo, senza però che nessun passo concreto fosse stato fatto, aggiungeva “Vogliamo sancire emblematicamente l'annessione delle zone periferiche all'identità urbana nel suo complesso”. Il progetto individuava otto piazze, una per ogni zona di decentramento: i piazzali Loreto, Susa, Lodi e Segesta, le piazze Firenze, Istria e Abbiategrasso, largo dei Gelsomini da affidare ad artisti del calibro di Richard Serra, Robert Carrol, Mark Di Suvero, Gianfranco Pardi, Gio Pomodoro, Giuseppe Uncini, Giuseppe Spagnuolo e Mauro Staccioli. Dovrebbero ripartire in autunno i lavori per il contestatissimo parcheggio alla Darsena ![]() E’ come la favola di Esopo: a furia di gridare “al lupo al lupo” ormai nessuno ci crede più. E’ l’infinita vicenda, tutt’altro che favolosa, del mega parcheggio della Darsena, nel cuore dei Navigli. Il nuovo progetto è stato inviato al Comune e a settembre i cantieri dovrebbero partire. Il condizionale è d’obbligo: siamo abituati fin dal 2004, anno in cui venne stipulata la convenzione tra la Giunta Albertini e Darsena Spa, ai continui slittamenti di quello che l’Assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli appena tre mesi fa definiva “un progetto che ha dato e sta dando parecchi problemi, che costerebbe troppi soldi”. Sarà Milano quest’anno ad ospitare l’Homeless World Cup, il torneo calcistico dei senzatetto ![]() Non hanno una casa, ma almeno per una settimana avranno un campo. Sono i 500 senzatetto provenienti da 47 diverse nazioni che dal 6 al 13 settembre parteciperanno alla Homeless World Cup Milano 2009. L’Arena Civica di parco Sempione, dove si disputò la prima partita della nazionale italiana contro la Francia, si trasformerà in stadio street soccer di 22 metri per 16 dove si sfideranno le quasi cinquanta rappresentative sotto gli occhi dei centomila spettatori attesi nell’arco di tutto il torneo. Deludente la mostra sulla più importante rivista fotografica del ‘900 allestita al Palazzo della Ragione ![]() Camera Work” anche ai neofiti della storia della fotografia queste due parole suscitano un misto di emozione, reverenza e passione. È stata la prima rivista di fotografia, fondata nel 1903 da Alfred Stieglitz e pubblicata fino al 1917. Ha proiettato l’arte fotografica nel ‘900 essendo un crocevia di esperienze, stili ed espressioni artistiche capace, com’era, di accostare alle immagini scattate da giganti come Paul Strand, Edward Steichen e lo stesso Stieglitz i disegni di Picasso. Ovvio pensare che una mostra intitolata “Camera Work” –allestita a Milano al Palazzo della Ragione dal 22 luglio al 13 settembre– possa costituire un’occasione ghiotta per ogni appassionato di fotografia. In attesa del 75esimo congresso mondiale dell’Ifla, le biblioteche milanesi sono sempre più frequentate: ma il merito non è dell’amministrazione ![]() Cosa c’è di meglio per combattere l’afa, nel bel mezzo di una torrida estate, di un... libro? Sembrerà strano ma i dati rilevati dalle biblioteche milanesi sull’affluenza dell’estate in corso sono sorprendenti: la media dei prestiti è più alta che nel mese di luglio, e in alcune biblioteche paragonabile a quella del periodo di Natale. Resistono allo spopolamento estivo, le 24 biblioteche rionali della città, che insieme alla Sormani nel mese di agosto hanno garantito la copertura del servizio in tutte le zone di Milano alternando brevi periodi di chiusura a riduzioni dell’orario settimanale. Un esempio? Alla biblioteca Gallaratese di via Quarenghi, lo scorso lunedì, in sole quattro ore di apertura con orario ridotto, ci sono stati 109 prestiti, a fronte di una media giornaliera di circa 250, a orario pieno. Due casi che raccontano una città, e un Paese, incapaci di guardare al futuro ![]() È la dilazione senza soluzione l’unica strategia politica esercitata all’ombra della Madonnina. Dall’Expo a Chinatown, dall’emergenza casa all’inquinamento, i problemi vanno sotto il tappeto insieme alla polvere, ma il tempo che trascorre non li risolve, anzi. Così al giro di giostra dei dodici mesi si ripresenta l’affaire moschea, come se la presenza di decine di migliaia di immigrati di religione islamica fosse una novità delle ultime settimane e non una presenza ormai consolidata da oltre un decennio. Dopo un altro anno di silenzi e nulla di fatto, torna alla vigilia del Ramadan la querelle sulla moschea islamica ![]() Più puntuale dell’anticiclone estivo, più martellante di un tormentone di Tiziano Ferro, più intricata del Bartezzaghi sudato sotto l’ombrellone, torna anche quest’anno l’infinita querelle sulla moschea islamica a Milano. A pochi giorni dall’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, si riaccende prepotentemente la miccia innescata l’estate scorsa, quando il ministro Maroni decretò l’allontanamento dei fedeli dai marciapiedi di viale Jenner. Allora, come oggi, si decise di permettere le celebrazioni del Ramadan sotto i tendoni del teatro Ciak. Allora, come oggi, si scelse una soluzione provvisoria. La classica toppa peggiore del buco. ![]() Si sa, ad agosto la città rallenta i ritmi, si svuota –molto meno di un tempo, però–. Saracinesche abbassate, idraulici ed elettricisti pressoché introvabili e le corse del trasporto pubblico un po’ più rade del solito. Tutto nella norma, poiché tutti hanno diritto alla meritata vacanza e non si può certo pretendere che la metropolitana passi con la frequenza degli altri mesi. Eppure 12 minuti di attesa alla stazione di Loreto per la linea 2 del metrò sono tanti anche per agosto. Anche perché la foto non è stata scattata in tarda serata bensì alle 18,58 di martedì 4 agosto, quando coloro che attendono sulla banchina per rincasare sono quelli –e non sono pochi– che nel mese del solleone sono ancora al lavoro all’ombra della Madonnina. ![]() Chi cerca l’ombra in piazza Duomo può imbattersi nei pannelli che avvolgono il cantiere dell’Arengario dove, al termine dei lavori, dovrebbe avere sede il Museo del Novecento. I pannelli lucidi e curati descrivono le fasi del restauro e presentano sommariamente alcune delle opere d’arte che vi saranno ospitate. Un catalogo prezioso che andrà da Piero Manzoni a Giorgio De Chirico, da Lucio Fontana a Giorgio Moranti. Di alcune delle opere che saranno ospitate dal Museo del ‘900 sono riprodotte sui pannelli: Il quarto stato di Pellizza Da Volpedo, Concetto Spaziale di Lucio Fontana, Il figliol prodigo di Giorgio De Chirico, Natura Morta di Giorgio Moranti, Impronta d’artista di Piero Manzoni. Peccato per quattro immagini su cinque le didascalie non corrispondono all’immagine.Non è un buon inizio per un museo. Il bike sharing pedala ma le piste ciclabili restano con le ruote sgonfie ![]() Ormai sono diventate un elemento costitutivo del paesaggio urbano milanese. Le si vedono sfrecciare ovunque tra le strade del centro, soprattutto fra le 8 e le 9 del mattino e fra le 6 e le 7 di sera. C’è chi le utilizza per andare a lavoro, chi per raggiungere la stazione metrò più vicina, chi semplicemente per fare un po’ di moto quotidiano. Sono state assimilate così rapidamente dai cittadini che sembra quasi impossibile pensare che un anno fa non esistevano nemmeno. Sono le due ruote bianco-gialle del servizio di bike sharing, vere “superstar“ della torrida estate milanese, giunte in questi giorni al loro nono mese di rodaggio. Milano è invasa dai cantieri, ma ci sono opere che possono aspettare, con buona pace dei residenti ![]() D’estate Milano è traforata di cantieri: quest’anno ben 70 interventi su strade, visibili sul sito del Comune che presenta fieramente la mappa interattiva dei cantieri estivi. Settanta vie sparse ovunque in città, al prezzo di 16 milioni di euro e ancor più imprecazioni di chi resta in città: è noto che i residenti non amano molto i cambiamenti, soprattutto se lunghi, rumorosi, e polverosi.Ma non è così per tutti, c’è anche qualcuno che ha mostrato preoccupazione per non essere stato inserito nel piano estivo delle opere pubbliche: è il caso di via Porpora e del relativo comitato, che dopo infinite petizioni, richieste, lamentele, finalmente qualche mese fa aveva avuto la soddisfazione del via libera ad un progetto per salvare la strada dal rumore e dalle vibrazioni causate dallo sferragliare dei tram e dal passaggio continuo di mezzi diretti verso il centro. A sei anni dalla delibera e dopo un anno dalla demolizione dei prefabbricati, in via Morosini regnano abbandono e degrado ![]() A Milano non manca niente, aree degradate comprese. E non che ci sia bisogno di andare in periferia, per vederle, come testimonia il caso di via Morosini, incrocio via Bezzecca, a pochi passi dal centro. Come spesso accade, la questione è annosa e nasce col solito alibi di una sistemazione temporanea, quando, all’epoca della ristrutturazione dei caseggiati fatiscenti di via Fiamma, il Comune sistemò “provvisoriamente” gli inquilini in una casa-parcheggio in via Morosini e i negozianti in baracche prefabbricate. Poi, siccome il concetto di “provvisorio” è evidentemente relativo, la situazione si è evoluta in maniera negativa: i negozi prefabbricati di via Morosini sono stati via via abbandonati, e divenuti ricettacolo di immondizia e degrado sociale. |
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